"Il piano nazionale di ripresa e
resilienza deve privilegiare interventi, anche infrastrutturali,
che incorporino la componente ambientale". I fondi per il
ministero delle infrastrutture "sono circa 50 miliardi" e le
scelte sono chiare: "potenziamento del trasporto su ferro,
ammodernamento delle flotte del trasporto pubblico locale in
senso ecologico, investimento sui porti, digitalizzazione per la
sicurezza di strade e autostrade". Lo ha detto il ministero
delle Infrastrutture e mobilità sostenibili, Enrico Giovannini,
intervenendo a un webinar di Pwc Italia, sottolineando che "il
piano ha un investimento senza precedenti in favore del Sud per
chiudere il gap infrastrutturale".
Il Pnrr però "non è l'ultima scialuppa perché accanto a questo
ci sono i fondi europei per i prossimi sette anni e poi i fondi
nazionali. Quindi vanno visti in un'ottica di sistema", aggiunge
Giovannini, spiegando che "gran parte degli interventi saranno
sull'alta velocità, in particolare sulla Salerno Reggio
Calabria". Ci sono poi "7 mld per il rinnovo delle fotte
aziendali del tpl, un forte investimento nei porti, così come
sulle ferrovie regionali, e anche investimenti per la mobilità
dolce". Interpellato sulla governance del piano, Giovannini
risponde che è "in fase di rifinitura". "Entro due settimane
presenteremo a Bruxelles il piano italiano. I soggetti attuatori
delle misure, ovvero coloro i quali dovranno spendere, dovranno
essere monitorati non solo sul piano finanziario ma anche nella
realizzazione, altrimenti i fondi europei non arriveranno. Noi
ci siamo dotati di un sistema di monitoraggio molto forte".
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