Rischia di avere un epilogo
negativo la lunga vertenza dell'ex Embraco. Nella riunione
odierna con i sindacati è emerso che la curatela fallimentare di
Ventures Production e Whirpool hanno chiesto il concordato
preventivo. "Si tratta - dice Vito Benevento, segretario
organizzativo Uilm Torino - di una vertenza sfortunata, con un
epilogo negativo che non sarebbe dovuto accadere. Le istituzioni
locali costruiscano, come promesso, un apposito piano di
formazione e ricollocazione per i 400 lavoratori ex Embraco, in
modo da garantire loro nuove opportunità di occupazione senza
che nessuno sia abbandonato al proprio destino".
Dal tavolo - informa la Uilm - è emersa la volontà, da parte
degli amministratori nominati dal tribunale, di chiudere 'in
bonis' il fallimento, destinando i circa 9 milioni di euro del
fondo per la reindustrializzazione al pagamento dei costi del
fallimento stesso. Con le ripartizioni illustrate dalla
curatela, a ogni lavoratore, oltre ai crediti fallimentari, non
resterebbe che una somma pari a circa 7 mila euro lordi. L'esito
positivo del concordato è vincolato alla firma di una
conciliazione da parte di almeno il 90 per cento dei lavoratori
coinvolti.
"Noi della Uilm - sottolinea Benevento - abbiamo sempre
sostenuto dal primo minuto che, in mancanza di una
reindustrializzazione, il fondo avrebbe dovuto essere destinato
per intero ai lavoratori. Per loro, oltre al danno di aver perso
il posto di lavoro, si aggiunge la beffa dell'assenza assoluta
da parte del Governo. Ricordiamo che nonostante le innumerevoli
richieste di incontro, nessuna convocazione è arrivata dal Mise
nel corso del 2021".
Per i 400 lavoratori, il 22 gennaio scade la cassa
integrazione straordinaria, prorogata a luglio per evitare i
licenziamenti. "È una vergogna senza fine, ma il Governo, le
Istituzioni, dove sono? Devono intervenire subito, un finale
così i lavoratori, le lavoratrici, non lo meritano!", commenta
Ugo Bolognesi, della Fiom di Torino.
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