Borse poco mosse in Asia e
Pacifico, con i futures europei e americani in rialzo nonostante
il crollo segnato in ottobre dagli ordini di fabbrica tedeschi.
Con i timori per la variante Omicron del coronavirus sullo
sfondo, gli investitori hanno bocciato i titoli tecnologici
cinesi in vista di una stretta regolatoria di Pechino, ma
puntano al prosieguo degli stimoli economici da parte delle
banche centrali per consolidare la ripresa a una settimana dal
Comitato Federale della Fed.
Tokyo ha ceduto lo 0,36%, Shanghai lo 0,5% e Taiwan lo 0,05%.
Lievi rialzi per Seul (+0,17%) e Sidney (+0,05%), segno meno
invece per Hong Kong (-1,69%), ancora aperta insieme a Mumbai
(-0,7%) e Singapore (+1,01%).
In rialzo il greggio (Wti +2,44% a 67,86 dollari al barile),
mentre scivola il gas naturale (-2,5% a 87,24 euro al Mwh).
Positivi tutti i metalli, in rialzo il dollaro sull'euro e sullo
yen, stabile invece sulla sterlina. Sotto pressione i
tecnologici cinesi Alibaba (-5,11%), Jd.Com (-4,5%), NeatEase
(-4,7%) e Tencent (-3,2%) quotati ad Hong Kong. A Tokyo
difficoltà per gli automobilistici Suzuki (-2,59%) e Subaru
(-1,45%). Contrastati i produttori di semiconduttori Tokyo
Electron (+1,28%), Advantest (-1%), Screen Holdings (-1,49%) e
Sumco (-5,17%).
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