Materie prime in ordine sparso
mentre prosegue la guerra in Ucraina e l'Europa tenta di ridurre
la dipendenza dalla Russia. In deciso calo il grano che segna la
sua terza sessione in calo, dopo le notizie sui corridoi
marittimi per la navigazione internazionale da sette porti
ucraini.
Le quotazioni alla Borsa di Chicago hanno toccato un calo
massimo del 2,8%, dopo aver perso oltre il 3% nei due giorni
precedenti. Il grado duro scende dell'1,7% a 1.272 dollari per
unità contrattuale da 5mila staia (bushel), e il grano tenero a
1.121 dollari (-2,1%).
Seduta in flessione anche per il gas, con l'arrivo della
stagione calda. Ad Amsterdam il prezzo scende a 85 euro al Mwh
con un calo del 3,2%. A Londra il prezzo scende a 140 penny al
Mmbtu (-5,8%). Rialza la testa il petrolio con il Wti e il Brent
che si appaiano a 111 dollari al barile, con un aumento dello
0,7%.
Tra le altre materie prime è in flessione l'oro a 1.845
dollari l'oncia (-0,4%). Poco mosso l'argento a 21,77 dollari
l'oncia (-0,02%).
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