L'allarme sulla recessione frena i
listini delle borse occidentali, in difficoltà a differenza di
quelle di Asia e Pacifico. Il rosso regna incontrastato in
Europa da Milano e Londra (-2,3% entrambe) a Francoforte
(-2,45%) e Parigi (-2,5%), mentre Madrid (-1,85%) appare un po'
più cauta. Segno meno anche per il Dow Jones (-1,67%) e il
Nasdaq (-1,51%), chiuse nella vigilia per festività.
In rialzo a 198,4 punti il differenziale tra Btp e Bund
decennali tedeschi, con il rendimento annuo italiano in calo di
4,4 punti base al 3,181%. In calo l'euro a 1,027 dollari e a
1,19 sulla sterlina. Ma a scivolare è soprattutto il greggio
(Wti -5% a 103 dollari al barile) alla vigilia delle scorte
settimanali Usa, mentre prosegue la corsa del gas (+3,54% a
168,7 euro al MWh). Ne pagano le spese i titoli del comparto
petroilifero, da Shell (-5,87%) a Bp (-5,36%), daTotalEnergies
(-5,02%) ad Eni (-4,87%). L'allarme recessione frena anche il
comparto ciclico per eccellenza, quello delle auto, dopo il calo
di oltre il 14% delle vendite di giugno in Francia. Sotto
pressione Volvo (-5,8%), Renault (-5,34%), Volkswagen (-4,5%),
Mercedes (-4,23%) e Stellantis (-3,4%). In campo bancario pesano
Barclays (-4,91%), Sabadell (-4,48%), SocGen (-4,34%), Banco Bpm
(-3,73%), Commerzbank (-3,62%), Intesa (-2,74%) e Unicredit
-2,14%).
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