Borse europee contrastate nel
finale con i listini Usa deboli alla vigilia dei dati
sull'inflazione di luglio in Cina, Germania, Italia e negli Usa.
Si confermano in calo Francoforte e Milano (-1% entrambe)
insieme a Parigi (-0,53%). Tiene Londra (+0,16%), più brillante
Madrid (+0,6%). In rialzo oltre le stime negli Usa il costo
della manodopera (+10,8% contro il +9,5% atteso), sotto le
attese invece l'indice sulla fiducia economica (38,1 punti
contro gli oltre 40 previsti). In arrivo le anticipazioni
dell'American Petroleum Institute sulle scorte settimanali di
greggio, le cui quotazioni salgono (Wti +0,83% a 91,48 dolllari
al barile) ma si mantengono sotto la soglia dei 100 dollari. In
calo a 213 punti il differenziale tra Btp e Bund decennali
tedeschi con il rendimento annuo italiano che riduce il rialzo a
4,7 punti e scende al 3,06%.
Acquisti sui petroliferi Saras (+4,74%), TotalEneries
(+2,45%) , Bp (+1,73%), Shell (+1%), Tenaris (+1,52%) ed Eni
(+0,65%). Deboli i produttori di semiconduttori Ams-Osram
(-7,4%), Stm (-4,85%), congelata anche per eccesso di
volatilità, ed Infineon (-4,6%). Tensione anche sugli
automobilistici Stellantis (-2,1%), Renault (-2,17%), Volkswagen
(-2%) e Ferrari (-1,8%). In campo bancario salgono Hsbc
(+1,63%), Standard Chartered (+1,58%) e Bankinter (+1,14%).
Riduce il rialzo Bper (+1,24%), deboli Unicredit e Banco Bpm
(-0,5% entrambe), più cauta Intesa (-0,15%).
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