I mercati azionari del Vecchio
continente superano la boa di metà giornata in calo, appesantiti
dall'aumento dei prezzi alla produzione in Germania molto oltre
le attese e in vista delle scelte in politica monetaria della
Federal reserve. Milano, ieri la Borsa migliore, è il listino
chiaramente più debole del gruppo, con una perdita dell'1,6%
dell'indice Ftse Mib, anche a causa della forte tensione sui
titoli di Stato.
Tra gli altri mercati europei, con gli operatori in attesa
dell'avvio di Wall street con future negativi, Madrid cede un
punto percentuale, seguita da Francoforte (-0,9%), Parigi
(-0,7%) e Amsterdam, che perde lo 0,3%. Ondeggia sulla parità
Londra. I bond di quasi tutti i Paesi del vecchio continente
registrano un chiaro rialzo dei tassi, con il rendimento del Btp
italiano a 10 anni che sale di 14 punti base al 3,45% e uno
spread con la Germania a quota 225.
Dopo una partenza piatta, il gas cresce del 3% a 248 euro al
Megawattora, mentre l'euro sta scendendo di nuovo verso la
parità contro il dollaro, a una quota di 1,006.
In questo quadro in Piazza Affari i cali sono guidati dai titoli
bancari, con Bper, Mediobanca, Banco Bpm e Unicredit che cedono
tre punti percentuali. Giù anche Tim (-2,3% a 0,21 euro), in
tenuta Recordati che sale di un punto percentuale.
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