Milano conclude in deciso calo
(-1,16% con il Ftse Mib a 20.961 punti sotto soglia 21.000), una
seduta incerta, e fa peggio degli altri listini europei,
anch'essi in rosso. Pesano l'allargamento dello spread e il
rialzo dei rendimenti dei Btp già in tensione lunedì malgrado la
buona accoglienza di Piazza Affari all'esito delle elezioni.
A spiccare nel finale è Amplifon (+3,86%) insieme a Saipem
(+3,82%) grazie contratti per 1 miliardo in costa d'Avorio. Tim
mette a segno una altro passo avanti (+3,41%) in attesa col
nuovo governo e con esso dell'offerta di Cdp per la rete, oltre
che per l'ipotesi di una vendita di Tim Brasil. Bene anche
Tenaris (+3,02%) e Nexi (+2,69%) quest'ultima sull'onda del
nuovo piano
In coda al paniere principale ci sono invece le utilities fra i
rincari dell'energia e soprattutto del gas coi timori di una
mancanza di meteno per superare l'inverno dopo i danni al Nord
Stream: Terna -5,49%, Enel -5,4%, Hera -5,31%, A2a -4,08%, Snam
-3,92%.
Tra i titoli minori Mps ha contenuto le perdite in chiusura
all'1,8% (a 29,97 euro)
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