(di Serena Di Ronza)
Elon Musk torna a chiedere la
fine dell'accordo per l'acquisto di Twitter citando le accuse
mosse dall'ex capo della sicurezza del social media. "Se fossero
vere, allora" la società che cinguetta "avrebbe violato gli
obblighi dell'intesa", scrivono i legali del patron di Tesla in
una lettera. Twitter respinge seccamente la missiva e si
difende, affermando di non aver violato nessun obbligo e
definendo le accuse di Pieter Zatko sono "inaccurate".
Attonita di fronte alla scontro sotto la luce del sole è
l'elite Silicon Valley, travolta dalla battaglia a suon di
mandati di comparizione: sono stati recapitati al fondatore
della società che cinguetta Jack Dorsey, al venture capitalist
Marc Andreessen ma anche al presidente di Oracle Larry Ellison e
agli investitori David Sacks e Joe Lonsdale. A loro viene
chiesto di condividere le loro informazioni su quella che molti
hanno già definito lo scontro dell'anno.
Ma è su Pieter Zatko, il famoso hacker ex capo della
sicurezza di Twitter, che lo scontro fra Musk e Twitter si sta
consumando in queste settimane in attesa del processo in ottobre
davanti al tribunale del Delaware, chiamato a decidere se Musk
dovrà acquistare o meno Twitter. Per il patron di Tesla l'uscita
allo scoperto della 'talpa' - che ha denunciato in luglio alle
autorità americane "gravi carenze e negligenze" nel social - è
stata quasi una benedizione visto che le sue accuse sembrano
confermare quanto Musk va predicando da mesi sui bot e sugli
account spam e falsi, ovvero che i dati presentati da Twitter
non corrispondono alla realtà.
Nelle comunicazioni alla Sec il social ha più volte ribadito
che il numero degli account spam è circa il 5% del totale, una
cifra sulla quale Musk nutre seri dubbi. La società che
cinguetta ha subito respinto le accuse di Zatko definendole
dalla "tempistica opportunistica" e, in risposta all'ultima
lettera dei legali di Musk, ha ribadito la sua intenzione di
procedere affinché il patron di Tesla onori gli impegni presi e
acquisti Twitter al prezzo concordato di 44 miliardi di dollari.
Con Zatko la posizione di Twitter si è indebolita nella
battaglia: se inizialmente sembrava avviata alla vittoria, ora
le sue chance sembrano ridotte. E questo anche perché Zatko
rientra nella categoria dei cosiddetti hacker 'buoni' e ha anche
lavorato per il governo americano prima di approdare a Twitter
nel 2020 su chiamata dell'allora amministratore delegato Jack
Dorsey, amico di Musk con il quale condivide l'amore per le
criptovalute.
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