Nonostante la pandemia la
cooperazione tra Italia e Cina non si è fermata. Il mercato
cinese resta un'area immensa per le aziende italiane. Sono
questi alcuni degli elementi che emergono dal rapporto elaborato
dal Centro Studi della Fondazione Italia Cina.
L'indagine si inserisce in una più ampia disamina dello stato
delle relazioni economiche fra Italia e Cina, con una
particolare attenzione alle pmi italiane e cinesi. Infatti, le
piccole e medie imprese in Cina valgono il 60% del Pil, l'80%
dell'occupazione urbana e l'80% delle esportazioni. Allo stesso
modo, il 96,5% delle aziende italiane che esportano in Asia
Orientale sono Pmi per un peso del 50,2% del valore delle
esportazioni. Il contesto di riferimento in cui si inserisce
l'analisi è quello dell'interscambio fra Italia e Cina
caratterizzato - soprattutto sulla rotta verso Oriente - da una
forte specializzazione in prodotti altamente tecnologici o ad
alto contenuto creativo, come nel caso dei prodotti della moda.
"La cooperazione tra i nostri due Paesi non si è fermata e la
Cina resta un mercato immenso per le aziende italiane che
vogliono cogliere questa opportunità", afferma Li Bin, ministro
consigliere per economia e commercio dell'Ambasciata della
Repubblica Popolare Cinese in Italia.
"Il 2021 sarà un anno di svolta per lo stato di salute di
molti operatori economici e per le opportunità da cogliere nel
rinnovato contesto di una Cina che promuove i consumi interni e
favorisce le relazioni internazionali", si legge nella
prefazione firmata dal Presidente della Fondazione Italia Cina,
Mario Boselli.
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