Meno di una piccola e media impresa
italiana su dieci vende on line i propri prodotti, ma tante si
preparano per debuttare nell'ecommerce. Il 35% del campione sta
valutando l'apertura di una piattaforma digitale entro i
prossimi 12 mesi, secondo l'osservatorio Market Watch PMI,
realizzato dall'Ufficio Studi di Banca Ifis in collaborazione
con Format Research su un campione rappresentativo di oltre 600
imprese italiane.
La pandemia ha svolto un ruolo di acceleratore con il 26%
delle aziende che utilizzano l'ecommerce, che ha iniziato negli
ultimi 12 mesi, per continuare la propria attività mentre le
misure di contenimento dei contagi impedivano l'apertura di uno
negozio fisico.
I ricavi on line valgono oggi circa il 9% del fatturato
complessivo di una PMI, un dato che per 6 imprese su 10 è in
aumento rispetto al nel 2019. Tra i settori più attivi nelle
vendite sul web ci sono l'agroalimentare (19%), la moda (16%) e
la chimica-farmaceutica (16%).
Le Pmi italiane sono spinte verso l'e-commerce dalla volontà
di diversificare i canali di vendita (60%) e dalla necessità di
andare incontro a specifiche richieste da parte della clientela
(58%) ma il 29% delle aziende che sta valutando di adottare il
commercio digitale ha spiegato che la ragione principale è
"rendere più semplice l'attività di vendita a clienti esteri".
Il 39% delle PMI che ha attivato un canale di vendita
digitale ha investito nella formazione di risorse già interne
all'azienda per gestirlo, una su cinque ha assunto personale ad
hoc, mentre l'85% si è rivolta ad operatori specializzati per la
gestione della logistica. Il 39% ha scelto poi di usare anche un
marketplace esterno come Amazon, nel 64% dei casi o Alibaba.
Tra gli aspetti delle vendite online a cui fa attenzione la
maggior parte dell'azienda c'è l'impatto ambientale delle
confezioni. In particolare , il 36% delle aziende ha ridotto la
quantità di materiali impiegati destinati all'imballaggio e il
30% ha scelto packaging riciclati o riciclabili.
Gli elementi, invece, più problematici sono visti da due
aziende su tre nelle problematiche legate all'aggiornamento dei
sistemi informativi e della dotazione tecnologica. Per il 45%
difficoltà nascono dalla gestione del magazzino, il 42% fatica a
formare il personale demandato a occuparsi del servizio e il 38%
segnala problematiche nella certificazione della sicurezza dei
pagamenti on line.
Prima di tutto questo, c'è anche un problema all'origine:
l'80% delle imprese di minori dimensione non ritiene la vendita
online il canale adatto per la propria offerta di prodotto.
Costituiscono un ostacolo anche le difficoltà logistiche (15%),
i costi di implementazione elevati (9%) e la mancanza di
competenze interne all'azienda (8%).
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