Nelle regioni meridionali, i
territori privi di specializzazione sono il 38,9% del totale
contro l'1,2% dell'Italia del Centro-Nord. E questa carenza di
specializzazioni produttive è "tra le cause principali
del divario", secondo un'indagine del Centro studi CNA condotta
sui cosiddetti Sistemi locali del lavoro (Sll) che sono realtà
territoriali, individuate dall'Istat, con tessuti produttivi e
imprenditoriali che hanno connotazioni ben definite.
La de-specializzazione produttiva del Mezzogiorno riguarda
sia i settori industriali sia i servizi. "Per quanto riguarda
l'industria - suggerisce l'indagine Cna - il punto da cui
ripartire è lo sviluppo di un tessuto produttivo locale
costituito, oltre che da grandi imprese (altrimenti si
rischierebbe di replicare la politica delle cosiddette
"cattedrali nel deserto") da un tessuto di imprese dalla
dimensione decisamente più ridotta". Generalmente, infatti,
spiega la Cna, i sistemi che hanno tassi di occupazione
superiori alla media "sono quelli popolati da un elevato numero
di piccole imprese".
Nel settore dei servizi lo sbocco prospettato è "quello di
puntare sul turismo, che nel Mezzogiorno è, paradossalmente, il
settore meno valorizzato". Può risultare incredibile, ma nelle
regioni meridionali i territori specializzati nel turismo sono
appena il 7,9% del tessuto produttivo meridionale e soltanto il
26,2% dei Sistemi turistici presenti in tutto il territorio
nazionale.
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