Dare "piena applicazione" al
principio dell'equo compenso nei confronti della Pubblica
amministrazione, monitorare la fase sperimentale dell'Indennità
straordinaria di continuità reddituale e operativa (Iscro), "al
fine di puntare a ridurre la percentuale dell'aliquota di
contribuzione aggiuntiva prevista nel passaggio ad una riforma
strutturale degli ammortizzatori sociali", nonché "prevedere per
i redditi da lavoro (indipendente e dipendente) la riduzione
delle attuali aliquote medie ed effettive dell'Irpef, in
particolare per le classi di reddito medio-bassi (ceto medio),
anche con l'obiettivo di incentivare l'offerta di lavoro". Sono
alcuni capitoli del 'pacchetto' di proposte che la Confcommercio
professioni sottopone alla politica, con l'intento di favorire
la ripartenza dopo l'avvento del Covid-19 degli esponenti delle
categorie di lavoratori autonomi non ordinistici, nel corso di
un convegno che si svolge stamani, a Roma, nella sede della
stessa organizzazione. Nell'attuazione del Piano nazionale di
ripresa e resilienza (Pnrr) si chiede di "dare protagonismo ai
professionisti fornendo strumenti idonei per sfruttare le
possibilità della tecnologia e del digitale nel nuovo scenario",
e di "puntare sulle nuove professioni dei settori emergenti", a
partire da quelle del digitale fino ai cosiddetti 'jobs', recita
il documento stilato per l'occasione. A giudizio della
presidente di Confcommercio professioni Anna Rita Fioroni, "nel
breve termine occorre un intervento per la rateizzazione
straordinaria del complessivo debito fiscale risultante al 31
dicembre 2021. La pandemia - prosegue - ha dimostrato che sono
necessari ammortizzatori sociali in via strutturale per i
lavoratori autonomi professionali, con riferimento soprattutto
agli iscritti alla gestione separata Inps, e va valutata
l'opportunità di rendere meno onerosa l'Iscro introdotta in via
sperimentale", chiosa Fioroni.
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