"Il debito erariale e previdenziale
delle piccole e medie imprese italiane è aumentato del 16%
nell'ultimo triennio, passando da 3,1 a 3,6 miliardi. È un dato
preoccupante per lo Stato, perché con le imprese non più
operative si rischia di perdere gettito. Bisogna, dunque,
lavorare per recuperare debito ed evitare che l'economia
italiana finisca in un limbo". Parola del presidente dell'Unione
nazionale giovani dottori commercialisti ed esperti contabili
(Ungdcec) Matteo De Lise, che ha chiuso oggi pomeriggio
all'Auditorium Parco della Musica della Capitale il convegno
nazionale dell'associazione professionale dedicato alla crisi
d'impresa. I dati provengono da un'indagine della Fondazione
centro studi Ungdcec, presieduta da Francesco Puccio, che ha
preso come campione 10.000 Pmi italiane con fatturato da 5 a 20
milioni. Il report evidenzia, poi, come, tra queste società,
quelle che hanno al loro interno un organo di controllo sono le
più lontane dalla crisi di impresa ed "ecco perché occorre
spingere in questa direzione", si legge in una nota
dell'associazione dei giovani dottori commercialisti.
Nel corso della giornata, infine, De Lise ha consegnato al
procuratore nazionale Antimafia e antiterrorismo Giovanni
Melillo il premio "Uniti per la legalità".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA