"Le conseguenze generate
dall'emergenza sanitaria conseguente alla diffusione del
Covid-19, oltre a generare profondi impatti negativi sul tessuto
socioeconomico della nostra nazione, determineranno certamente
un impatto sull'industria del credito, in particolare sulla
gestione degli Npe, le Non performing exposures, che includono
Npl e Utp". Lo ha detto Massimo Giacobbo, managing director Npl
di Prelios credit servicing.
"Già l'estate scorsa, prima dell'attuale seconda ondata del
Covid-19, si ipotizzava - ha aggiunto - per l'Italia un flusso
tra i 50 e gli 80 miliardi di Npe nei prossimi due-tre anni.
Prima della pandemia stavamo assistendo a un lento miglioramento
della durata delle esecuzioni immobiliari rispetto al triennio
2015-2017, nonché a un saldo negativo tra procedure chiuse e
nuove procedure. Ma i provvedimenti adottati per contrastare
l'emergenza sanitaria - in primis il divieto di proseguire le
esecuzioni aventi per oggetto le abitazioni principali dei
debitori - porteranno verosimilmente a un ulteriore allungamento
della durata delle procedure, individuali e concorsuali.
Solo con una ulteriore spinta verso la digitalizzazione del
processo civile, e la digitalizzazione complessiva della
giustizia, si potrà evitare uno stallo delle procedure e una
riduzione del gap della loro durata, che rispetto agli altri
Paesi europei rimane sempre troppo elevata".
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