Orizzonte temporale degli
investimenti ridotto, interesse a puntare sull'Italia e sulla
sostenbilità che cresce con l'aumento del patrimonio da
investire. Nella rapporto di AIPB-Capital Group sul private
banking realizzato da Ipsos il 93% degli intervistati dichiara
di voler investire, ma fa fatica a contestualizzare l'orizzonte
temporale che resta spesso molto breve. Se nel 2019 il 52% degli
intervistati era pronto a immobilizzare parte del proprio
capitale per almeno 10 anni, questa percentuale nel 2020 si è
ridotta al 35% e si dice pronta a investire una cifra tra l'11%
e il 20% del proprio portafoglio.
Il segmento private, mostrando la necessità di voler intervenire
di più nel sistema Paese, cerca percorsi per incidere sulla
realtà in modo più concreto al di là dei rendimenti: tra chi
intende impegnare risorse a lungo termine, il 65% si dice
favorevole agli investimenti in economia reale, percentuale che
sale a 71% tra chi ha patrimoni superiori al milione di euro.
Analogamente per l'atteggiamento verso gli investimenti
socialmente responsabili ed ESG: il 48% dei patrimoni bassi ha
mostrato interesse, contro il 62% di chi ha patrimoni più
consistenti.
"Si evidenzia l'importanza di far emergere il futuro, infatti,
per molti o è qualcosa sul quale non vale la pena riflettere,
perché troppa è l'incertezza, oppure è qualcosa di limitato al
breve e medio termine. Questa sensazione di sospensione vale
anche per il mondo Private. Anche se questo segmento conserva
una visione più ottimistica sull'Italia e sull'economia in
generale rispetto agli investitori retail, rimane in ogni caso
prudente", commenta Matteo Astolfi, managing director di Capital
Group in Italia.
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