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Libano: Croce Rossa, 6 morti e 30 feriti in scontri a Beirut

Hezbollah e Amal, cecchini sparavano alla testa

Sale a 6 morti e circa 30 feriti il bilancio dei violenti scontri armati scoppiati stamani a Beirut tra miliziani dei partiti armati sciiti Amal e Hezbollah e non meglio precisati uomini armati e "cecchini". Lo riferisce la Croce Rossa libanese citata dai media di Beirut.

Almeno due le granate sparate da lanciarazzi sono esplose nei pressi della rotonda Tayyoune dove militanti armati del movimento sciita Amal hanno aperto il fuoco contro l'esercito libanese. Lo ha constatato un giornalista dell'ANSA sul posto. 

Hezbollah e Amal, i due partiti armati libanesi, affermano che "cecchini" non meglio identificati hanno aperto il fuoco per primi contro manifestanti degli stessi movimenti sciiti. In un comunicato congiunto, Hezbollah e Amal denunciano "l'aggressione" da parte di "gruppi armati organizzati". Secondo i due partiti sciiti, vicini all'Iran e al governo siriano, "l'aggressione ha lo scopo di spingere appositamente il paese verso la sedizione su base religiosa".

La ricostruzione degli scontri armati fornita dai media di Hezbollah e di Amal punta il dito sulla presenza di "cecchini che miravano alla testa" dei manifestanti. I franchi tiratori, secondo Hezbollah e Amal, "erano appostati sui palazzi di fronte" alla rotonda di Tayyoune, ovvero sugli edifici del quartiere di Ayn Remmane, nota roccaforte dei partiti cristiani maroniti, rivali dei due movimenti sciiti, arroccati invece nell'antistante quartiere di Shiyah.
   

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