Il presidente brasiliano, Jair
Bolsonaro, ha criticato l'inchiesta aperta contro di lui presso
il Tribunale superiore elettorale (Tse), affermando che "non
accetterà intimidazioni".
"Continuerò ad esercitare il mio diritto di cittadino, alla
libertà di espressione, di critica, di ascoltare e, soprattutto,
rispettare la volontà popolare", ha aggiunto il capo dello
Stato, che ha poi precisato di non sferrare "un attacco al Tse o
alla Corte suprema".
"È una lotta diretta con una sola persona: il giudice Luis
Barroso (presidente del Tse, ndr), che si dice proprietario
della verità", ha concluso Bolsonaro, secondo il quale Barroso
starebbe ostacolando il ritorno al voto cartaceo per "favorire"
l'ex presidente del Brasile, Luiz Inacio Lula da Silva
(2003-2010), in vista delle elezioni del 2022.
Attualmente c'è una Proposta di modifica costituzionale
(Pec), in corso di elaborazione alla Camera, che determina
l'applicazione di un meccanismo accoppiato all'urna elettronica
per stampare il voto. Pur non presentando prove, Bolsonaro ha
affermato di avere due rapporti della polizia federale che
dimostrerebbero la possibilità di brogli nelle elezioni con
l'urna elettronica.
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