(ANSA) - ROMA, 29 GEN - Il Kazakhstan ha ottenuto per la
prima volta nel 2020 un punteggio di 38 su 100 nell'Indice di
percezione della corruzione (Icp) stilato dall'organizzazione
internazionale Transparency International, classificandosi al
94esimo posto su 180 nazioni. Il Paese - secondo quanto
riferisce una nota dell'ambasciata del Kazakhstan a Roma - ha
migliorato il suo punteggio rispetto a quello raggiunto nel
2019, pari a 34 punti.
Proseguendo con il confronto, dal 2012 al 2018 il Paese ha
migliorato la propria posizione soltanto di 3 punti (da 28 a
31), classificandosi al 124esimo posto. Solo negli ultimi due
anni il punteggio del Kazakhstan è invece aumentato di 7 punti
(da 31 a 38) scalando 30 posizioni, dalla 124esima del 2018 alla
94esima dell'anno scorso. Nel Piano di sviluppo strategico 2018
della Repubblica del Kazakhstan, il risultato previsto per l'Icp
entro il 2025 era di 35 punti.
Il Paese si è saldamente affermato nel gruppo degli Stati con
un livello moderato di percezione della corruzione quali
Brasile, Serbia, Sri Lanka, Perù e Repubblica del Suriname,
dagli indicatori simili. Il Kazakhstan è inoltre al sesto posto
nell'ambito dei 19 Stati dell'Europa orientale e dell'Asia
centrale, preceduto da Georgia, Armenia, Bielorussia,
Montenegro, Macedonia del Nord e Turchia, e significativamente
davanti ad altri Paesi della CSI.
Secondo Transparency International, il miglioramento dinamico
del Kazakhstan nella valutazione dell'Icp sullo sfondo di una
pandemia globale e delle minacce allo sviluppo sostenibile delle
istituzioni democratiche in diverse parti del mondo indica il
lavoro in corso del Paese nella lotta alla corruzione. L'attuale
miglioramento è dovuto a una serie di fattori: la
modernizzazione politica, che potenzia il ruolo della società
civile rafforzando il controllo dei cittadini, garantendo una
maggiore apertura, trasparenza, responsabilità e attenzione
pubblica dell'apparato statale, compreso il lavoro su larga
scala per digitalizzare i servizi pubblici; la volontà politica
di sradicare la corruzione gioca un ruolo significativo nel
contesto dei tre pacchetti di riforme presidenziali
anti-corruzione adottati nell'ultimo anno e mezzo.
Ciò comprende la cultura delle dimissioni e la responsabilità
disciplinare personale per la corruzione del personale
subalterno, il ripristino delle competenze in materia di lotta
alla corruzione, la competenza per la lotta a questo reato nelle
società nazionali, il divieto totale di ricevere doni da
dipendenti pubblici e di avere conti bancari in giurisdizioni
estere, l'ampliamento della composizione dei reati di
corruzione, la cancellazione della libertà condizionale per le
persone condannate per questo reato, pene più severe per
tangenti e intermediari, maggiore responsabilità dei dipendenti
del settore parapubblico. A riflettersi positivamente sono anche
le misure a sostegno delle imprese, tra le quali una moratoria a
lungo termine sulle ispezioni, incentivi fiscali per micro e
piccole imprese, misure per la deregolamentazione dell'economia,
nonché sostegno sistematico alla lotta contro la corruzione da
parte dell'Agenzia preposta.
Importanza sostanziale ha acquisito la transizione di
quest'ultima in direzione di un lavoro complessivo basato su una
combinazione razionale di strumenti di diritto penale e
preventivo, sulla promozione a larga scala del concetto di
integrità e del partenariato efficace con le istituzioni della
società civile, nonché l'interazione globale con organizzazioni
internazionali e istituzioni di rating. (ANSA).