Festa grande, anzi, festa
doppia, nell'italianissimo Teatro Coliseo di Buenos Aires, dove
nel suo tradizionale appuntamento prenatalizio, il consolato
generale d'Italia guidato da Marco Petacco ha offerto ieri sera
uno spettacolare show musicale e tecnologico, 'Piazzolla
futuro', ulteriore prova delle profonde radici culturali comuni
di Italia e Argentina.
In un discorso che ha preceduto la consegna delle
onorificenze di 'Cavaliere dell'Ordine della Stella d'Italia'
(Liliana Ferrero, Alberto Crescenti, Micaela Bracco e Giovanni
Catena), Petacco ha sottolineato, in presenza dell'ambasciatore
d'Italia Fabrizio Lucentini, la durezza degli ultimi due anni di
pandemia, mitigata ora dal poter offrire uno spettacolo di
grande rilievo artistico, e di essere riusciti finalmente farlo
in presenza..
Fra le sue caratteristiche principali 'Piazzolla futuro' ha
quella di avere come protagonisti personaggi che rappresentano
autentiche testimonianze della storia che unisce Italia e
Argentina. Da Piazzolla (pugliese da parte paterna e toscano da
quella materna). al direttore artistico Julio Bocca, grande
danzatore con nonni piemontesi. Per non parlare del direttore
musicale dello show, Lito Vitale e del cantante Juan Carlos
Baglietto, il cui primo gruppo musicale del 1972 si chiamava
'Via Veneto'.
Tutte le volte che ha potuto nella sua lunga vita artistica
Piazzolla è tornato in Italia, esibendosi con grandi star
italiane, quali Mina e Milva, solo per citarne due, con una
lunga permanenza di cinque anni dal 1973, quando formò un
Ottetto, integrato dal bassista Pino Presti e dal batterista
Tullio de Piscopo. E fu in questo periodo che pubblicò due
album, Summit con Jerry Mulligan e Libertango, hit italiano e
europeo di quegli anni.
Grazie all'uso di una avanzata tecnologia, lo spettacolo
ripercorre la storia italiana dell'autore di 'Adios Nonino',
offrendo anche la prova, grazie alla presenza di una orchestra
dal vivo e di un corpo di danzatori scelto personalmente da
Bocca, che il tango rivoluzionario di Piazzolla non è solo
musica da ascoltare, ma anche, assolutamente, da ballare.
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