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>ANSA-INTERVISTA/ 'Norvegia partner affidabile per Italia e Ue'

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Ambasciatore Colella: 'Artico strategico anche per l'energia'

BRUXELLES, 24 giugno 2022, 13:01

Redazione ANSA

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Ambasciatore d 'Italia Alberto Colella - RIPRODUZIONE RISERVATA

Ambasciatore d 'Italia Alberto Colella - RIPRODUZIONE RISERVATA
Ambasciatore d 'Italia Alberto Colella - RIPRODUZIONE RISERVATA

(di Valentina Brini) Nel mezzo di una guerra che ha sconvolto tutti gli equilibri geopolitici ed economici, la Norvegia ha dato conferma all'Europa e all'Italia "della sua piena affidabilità, sul piano energetico e non solo". L'ambasciatore d'Italia in Norvegia e Islanda, Alberto Colella, in un'intervista all'ANSA delinea l'evoluzione della regione dell'Artico, "sempre più strategica a livello internazionale", anche alla luce dell'aggressione della Russia all'Ucraina, e ne descrive i legami "stretti e solidi" con il nostro Paese.
    "La vocazione artica dell'Italia è nota: è presente dalla fine degli anni '90 con una base scientifica permanente, gestita dal Cnr, nelle isole norvegesi delle Svalbard e dal 2013 è parte del Consiglio dell'Artico come Paese osservatore", sottolinea l'ambasciatore, osservando che sulla regione "si stanno concentrando sempre più gli interessi dei maggiori player internazionali (oltre a Usa e Russia, anche Cina e Giappone)", orientati soprattutto a sviluppare le potenziali opportunità legate alle "risorse del sottosuolo, all'apertura di nuove rotte per i commerci internazionali e alla ricerca scientifica".
    La guerra in Ucraina "è vissuta con preoccupazione e un certo smarrimento in Norvegia", un Paese che condivide un confine di ben 200 chilometri con il potente vicino russo, evidenzia Colella, spiegando come, in tutta risposta, oltre agli aiuti inviati all'Ucraina, "la quasi totalità dei partiti politici e dei cittadini norvegesi" considerino "favorevolmente la prospettiva di adesione alla Nato della Svezia e della Finlandia". Con l'Ue alla pressante ricerca di partner alternativi alla Russia per le forniture di energia, poi, la posizione di Oslo - primo produttore ed esportatore di greggio e gas in Europa - è di massimo rilievo sia per l'Italia che per l'Ue. "Alcune realtà italiane, come Eni, rappresentano uno dei maggiori investitori stranieri qui presenti da molto tempo, mentre altre lavorano nel settore delle forniture e subforniture per il mercato di estrazione petrolifera e del gas". Davanti all'allarme sull'energia, "le autorità di Oslo hanno assunto l'impegno a garantire la piena continuità nelle proprie forniture di gas e di petrolio", tuttavia "i giacimenti di gas attualmente attivi sulla piattaforma continentale norvegese sono sfruttati al massimo delle proprie capacità di estrazione" e "non è possibile, nell'immediato, aumentare la produzione e incrementare le forniture al resto d'Europa", anche se il governo si è impegnato a "individuare le modalità di sfruttamento di futuri giacimenti, ma ciò ovviamente richiederà tempo".
    In ballo, del resto, c'è anche la transizione verde. Che fa discutere anche in un Paese dove l'energia prodotta è per la quasi totalità generata attraverso le rinnovabili (l'idroelettrico e l'eolico). "A parte il problema di soddisfare gli impegni" sui target climatici "su cui si sta procedendo molto lentamente, molti si chiedono se e fino a quando la Norvegia dovrà continuare a fondare la propria economia sull'estrazione e l'esportazione di combustibili fossili, che costituiscono l'80% delle esportazioni nazionali", osserva Colella, sottolineando che, paradossalmente, "lo stesso Fondo sovrano, che reinveste in titoli e obbligazioni straniere i proventi di gas e petrolio, si sta sempre più dotando di una strategia verde orientando gli investimenti su imprese che non sono coinvolte nel settore della produzione di idrocarburi". Per il futuro, dunque, la via è quella delle rinnovabili, sfruttando "le potenzialità del settore eolico offshore".
    Guardando oltre all'energia, l'innovazione è uno dei punti di forza dell'Italia nella regione, con l'hi-tech che è centrale nella collaborazione tra Roma, Oslo e Reykjavik. L'Italia, indica l'ambasciatore, esporta nei due Paesi soprattutto elicotteri, apparati per sottomarini, valvole per l'oil&gas, know-how per la costruzione di tunnel, macchinari e apparecchi di precisione. E "numerose" sono le imprese italiane ad alta specializzazione impegnate in Norvegia nei grandi progetti infrastrutturali e nella cantieristica navale. Tutto ciò è arricchito da un interscambio commerciale "crescente" che "con la Norvegia ammonta a circa 2,6 miliardi di euro all'anno e con l'Islanda a circa 150 milioni, con un saldo ampiamente positivo a favore delle nostre esportazioni". (ANSA)

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