Emmet Till, il ragazzo
afroamericano brutalmente linciato per motivi razziali a Money,
in Mississippi, potrà forse avere finalmente giustizia. A 67
anni dalla sua morte è stato ritrovato in un seminterrato di un
tribunale del Mississippi un mandato di arresto non eseguito nei
confronti di Carolyn Bryant Donham, identificata nel documento
come 'Mrs Roy Bryant'. Lo scrive il Guardian citando
l'Associated Press.
Nel 1955 Donham fu accusata del rapimento di Emmett,
all'epoca solo 14/enne. Ora gli eredi di Till chiedono l'arresto
della donna che attualmente vive in nord Carolina e ha più di 80
anni. Il documento è stato ritrovato grazie alle ricerche della
Emmett Till Legacy Foundation, della quale fanno parte membri
della famiglia Till: la cugina Deborah Watts, a capo della
fondazione, e la figlia Teri Watts che ora chiedono alle
autoritàdi eseguire il mandato di arresto contro Donham, che
all'epoca dell'omicidio era sposata con uno dei due uomini
bianchi processati e assolti solo poche settimane dopo il
rapimento di Till dalla casa dei suoi parenti in Mississippi.
Dopo essere stato massacrato, il corpo del ragazzo fu gettato
in un fiume. Nell'agosto del 1955 la Donham scatenò il caso
accusando Till di averle rivolto della avance non appropriate
nel suo negozio di famiglia a Money. Un cugino di Till disse
invece che il ragazzo aveva solo fischiato alla donna. Secondo
le prove raccolte una donna, verosimilmente Donham, indico' Till
agli uomini che poi lo uccisero. Il mandato di arresto all'epoca
fu reso pubblico ma lo sceriffo della contea di Leflore disse
alla stampa che non voleva 'dare fastidio' ad una donna che
aveva due figli a cui badare.
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