Si apre il processo per le foto
shock scattate dalla polizia di Los Angeles dopo lo schianto
dell'elicottero nel 2020 nel quale morirono Koby Bryant, la
figlia Gianna e altre sette persone. Vanessa Bryant, che ha
avviato la causa due anni fa, ritiene che con gli scatti sarebbe
stata commessa una violazione della privacy in quanto gli agenti
avrebbero mostrato le foto in contesti non legati ad
un'indagine, come in un bar ad esempio.
Il legale di Bryant ha dichiarato che quelle foto sono
state condivise per 'una risata'. All'apertura del processo era
presente la stessa Vanessa, in lacrime secondo quanto scrive il
New York Post. Da parte sua la contea di Los Angeles sostiene
che 'le ferite mentali ed emotive' non sono state causate dalle
foto bensì dall'incidente mortale in se'. Si stima che il
processo dovrebbe durare circa due settimane. Tra i membri della
giuria anche una suora.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA