Diciott’anni e una carriera già costellata di medaglie e vittorie, dal bronzo mondiale a squadre all’oro agli Europei juniores e alle Olimpiadi giovanili di Buenos Ares, nel 2018. Giorgia Villa può sognare in grande, a partire da una convocazione per Tokyo di cui non parla per scaramanzia, ma che potrebbe arrivare a breve.
L’atleta delle Fiamme Oro si è raccontata a 'Protezione e Sport', ciclo esclusivo di interviste a campioni italiani di varie discipline, trasmesso da Area X, lo spazio esperienziale di Intesa Sanpaolo Assicura dedicato alla cultura della protezione, a Torino. Proprio la protezione è una presenza costante nella vita della ginnasta: “Accompagna ogni aspetto della quotidianità - dice - Dalle attrezzature che usiamo in allenamento, come tappeti e paracalli per proteggere le mani, alla routine di esercizi e stretching che apre ogni giornata, fino alla fisioterapia”. Ma è anche e soprattutto un aspetto psicologico per le atlete che lasciano casa e famiglia ancora bambine, per inseguire la loro passione: “I miei genitori e la mia famiglia sono sempre presenti - dice Giorgia - poi all’Accademia di Brescia, allenatore e compagne sono i miei punti di riferimento”. Con le ‘Fate’, le ginnaste della nazionale azzurra, Giorgia condivide ogni momento della giornata, dalla sveglia alle 7,30 alle otto ore di allenamento in palestra, seguite dalla scuola a fine pomeriggio. Ma anche i momenti di svago e di tempo libero. “Ormai siamo come sorelle - racconta la ginnasta - e siamo anche delle adolescenti normali, che amano lo shopping e la musica”.
Nonostante la giovane età, Villa ha avuto la responsabilità di capitanare la squadra nella prova più impegnativa, il Mondiale di Stoccarda del 2019, culminato con il bronzo. “Un’esperienza difficile e un doppio lavoro - ricorda - ma aiutare la squadra è stata un’emozione grandissima. Quando rivedo le immagini del momento in cui viene confermato il nostro punteggio mi vengono ancora i brividi”.
Emozioni di un’adolescente normale, anche se la vita di Giorgia è per molti aspetti eccezionale. I genitori l’hanno accompagnata in palestra a tre anni, “perché non stavo mai ferma”, racconta ridendo. Di lì, l’amore a prima vista per la ginnastica artistica. “La trave mi sembrava altissima e stare in equilibrio su quei 10 centimetri impossibile - ricorda - ma poco alla volta è diventato tutto naturale”. A 11 anni l’opportunità di entrare nell’Accademia di Brescia, per allenarsi con la nazionale. “Una vita piena di rinunce, dalla festa di compleanno a cui devi dire di no alla vita lontana dagli affetti - ammette Villa - ma quando poi arriva la vittoria è un momento che ripaga di ogni sacrificio”.
In collaborazione con:
Intesa Sanpaolo