"Con Scena Unita abbiamo raccolto
quasi 5 milioni, potevamo fare di più, ma è un risultato
incredibile se si pensa a un moto spontaneo degli artisti".
Fedez commenta il bilancio dei primi otto mesi di attività
dell'iniziativa a favore delle maestranze del mondo dello
spettacolo dal vivo colpite dalla crisi innescata dalla
pandemia, alla quale ha dato forma e input, spiegando che "è
nata dall'idea che ogni artista potesse sfruttare i suoi
rapporti con i brand e cercare di fare cordata per portare in un
incubatore più denari possibile". Il cantante ha però poi
sottolineato come il confronto con le istituzioni non abbia
finora portato alla riforma del settore, chiesta da tempo.
"Finora non siamo stati ascoltati, ma è un'occasione che non
dobbiamo perdere. Il termine 'istituzioni' è etereo e
riconducibili a un ministero, quello della Cultura, e a un
ministro, Dario Franceschini. Quindi mi rivolgo direttamente a
lui: serve meno propaganda e più pragmatismo. Bisogna fare ciò
che si dice di fare, senza poter essere smentiti. E sarebbe un
ottimo inizio se i finanziamenti non andassero solo al solito
circolino di fondazioni e teatri". Poi Fedez ha aggiunto che
Scena Unita non si fermerà almeno fino a ottobre, quando avrà
accompagnato tutti i progetti approvati. "Non so dopo
l'emergenza come andremo avanti, è stato parecchio complesso per
me, anche a livello psicologico. Scena Unita in qualche modo
continuerà a vivere. Io però aprirò una mia fondazione per
portare avanti anche altri progetti".
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