Dal 15 al 23 dicembre e dal 10 al
20 gennaio la Gonnelli Casa d'aste di Firenze ospita la mostra
'Xilografi italiani del primo '900'. L'esposizione, si spiega,
"intende ripercorrere le vicende intorno al revival
primo-novecentesco per la xilografia, una pratica artigianale
che poteva apparire obsoleta proprio in anni in cui i mezzi
riproduttivi fotomeccanici stavano invadendo ogni campo, ma che
in realtà, applicata soprattutto all'ornamento librario,
intendeva contrastare il cattivo gusto dell'editoria corrente,
industrializzata e contaminata dalla falsa idolatria modernista,
in nome dell'amore elitario per il libro come oggetto d'arte,
ricollegandolo ai fasti e all'eleganza dei primordi della
stampa".
La mostra ospita una selezione di xilografie dei più grandi
incisori del tempo, tra cui Adolfo De Carolis. Oltre a singoli
fogli rari e firmati, sono presentati riviste, cartelle e volumi
illustrati, da Il Martirio di Lorenzo Viani, capolavoro
dell'Espressionismo nostrano, al mitico numero de 'L'Eroica' del
1915 dedicato alla secessione degli xilografi. Di Viani è in
mostra anche il numero monografico della rivista 'Xilografia' a
lui interamente dedicato, il libro Ubriachi e cimeli quali tre
matrici xilografiche originali de Il vicinato (da Il Martirio),
di Attilio Balena e de Le vedove. Esposti anche numerosi fogli
di Francesco Nonni che documentano il suo passaggio dal
calligrafismo Liberty al sintetismo Déco pervaso di languido
erotismo e delicata eleganza: ne sono esempi il San Sebastiano
dove la figura androgina del santo pare un ricordo della
rappresentazione dannunziana con Ida Rubinstein protagonista e
le xilografie a più colori di gusto giapponista come Riccioli,
Danza e L'Olmatello. Tra i volumi illustrati figura anche
Sibilla di Aristide Sartorio, capolavoro di libro d'artista di
gusto dannunziano realizzato con incisioni su zinco in rilievo
per ottenere gli stessi effetti della xilografia ed edito da
'L'Eroica' nel 1922.
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