La giudice per le indagini
preliminari Carla Scheidle ha disposto l'archiviazione del
procedimento a carico della quarantunenne amica di Benno
Neumair, il bolzanino reo confesso dell'omicidio dei suoi
genitori, Laura e Peter. Subito dopo aver commesso il duplice
delitto e gettato i cadaveri nel fiume Adige, la sera del 4
gennaio, Benno andò ad Ora a trovare l'amica, con la quale aveva
da poco allacciato una relazione, e trascorse la notte a casa
sua. Appena arrivato, Benno si fece una doccia e la donna decise
di lavare i vestiti che lui aveva indossato, mettendoli in un
armadio. Benno non le disse nulla dell'omicidio, e quindi lei
all'epoca, ne era all'oscuro. Il 18 gennaio Benno venne poi
indagato per omicidio e occultamento di cadavere, ed il giorno
successivo i carabinieri del Ris fecero una perquisizione anche
a casa dell'amica, chiedendo se lei avesse dei vestiti od altri
oggetti di Benno: lei rispose di no, mentendo agli inquirenti, i
quali l'avevano informata che Benno era indagato per omicidio e
occultamento di cadavere. Il 22 gennaio la donna, dopo essersi
consultata con un avvocato, si presentò in Procura spiegando di
avere, in realtà, i vestiti di Benno e li consegnò agli
inquirenti. La donna disse di aver mentito in precedenza in
quanto era molto spaventata dalla grave vicenda nella quale era
rimasta, suo malgrado, improvvisamente coinvolta. L'amica venne
comunque indagata per favoreggiamento, poiché aveva inizialmente
mentito e, quindi, rischiato di eludere le indagini su un
duplice omicidio. Su quei vestiti non sono poi state trovate
macchie di sangue e lo stesso Benno ha spiegato che non si
trattava degli indumenti indossati al momento dell'omicidio.
Alcune settimane fa la Procura aveva chiesto l'archiviazione,
che è stata ora accolta dalla giudice.
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