È stato posizionato a circa
2.300 metri di altitudine sopra passo Fedaia, in località
"Longia Reces", di fronte alla Marmolada, il modulo abitativo
per pastori. Si tratta di uno dei box, forniti dalla Provincia
autonoma di Trento in comodato d'uso, che permettono ai custodi
delle greggi di rimanere in quota, vicino agli animali al
pascolo, e poter così effettuare un controllo ed una prevenzione
più efficaci rispetto alla presenza dei grandi carnivori, in
particolare del lupo. L'obiettivo è garantire una convivenza
il più possibile pacifica tra uomo e grandi carnivori per
sostenere l'economia di montagna del Trentino.
Il modulo è stato trasportato da passo Fedaia in elicottero
fino al pascolo dove Paolo Roca, da una decina d'anni, porta in
alpeggio le sue 800 pecore. In quella zona si aggira un gruppo
di quattro o cinque lupi adulti più una probabile cucciolata.
"Lassù - dice - il ricovero serve. Dormire vicino alle pecore
permette di esserci e di poter uscire con la torcia e farsi
sentire nel caso il lupo si avvicini. Attacchi seri non ne ho
mai subiti, ma sono convinto che tutti questi strumenti
permettano di proteggere meglio gli animali".
Dotato di reti elettrificate, grande tre metri per due e
mezzo, il box, spiega Stefano Macuglia, della stazione forestale
di Predazzo, "consente al pastore di pernottare in quota. La
presenza dell'uomo, unita alle reti elettrificate con
elettro-pascolo e all'azione dei cani maremmani (Roca ne
possiede due, ndr), rappresenta un metodo efficace di
dissuasione vista la presenza, nella zona interessata, di un
branco di lupi". Sono una quindicina i box che ogni anno vengono
trasportati in quota e l'obiettivo è la loro progressiva
sostituzione con piccoli ripari fissi in legno, ancora più
confortevoli e funzionali oltre che meglio inseriti nel
paesaggio alpino.
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