Sono stati presentati i risultati
dell'indagine nazionale "A scuola di salute" della rete Scuola
di Cittadinanzattiva in collaborazione con Assosalute -
Federchimica, condotta tra aprile e maggio 2021 con modalità on
line, dedicata agli studenti dai 14 ai 19 anni. L'indagine, a
cui ha partecipato anche l'Umbria, riporta il modo in cui i
ragazzi hanno vissuto questo ultimo anno di pandemia. Sono stati
raccolti i dubbi, le paure, e le speranze dei giovani desiderosi
di ricominciare a vivere, di incontrarsi, di uscire, e di poter
avere maggiore libertà. "Siamo molto soddisfatti di come le
scuole hanno risposto alle sollecitazioni della nostra
Associazione, sono stati infatti 445 i giovani che hanno
partecipato, da tutto il territorio umbro", dice in una nota
Paola Giulivi, segretario regionale di Cittadinanzattiva Umbria.
"L'impatto psicologico della pandemia sui nostri ragazzi è stato
notevole, la difficoltà di incontrare gli amici, lo stare
lontano dalle persone a cui vogliono bene, la mancanza di
libertà di movimento, hanno causato molta sofferenza; in questo
periodo sono aumentati i disturbi alimentari e del sonno, gli
sbalzi d'umore, l'aggressività verso gli altri".
Nel questionario è stato anche chiesto di avanzare proposte e
richieste alla scuola e al Governo, e le loro risposte hanno
riguardato una migliore preparazione degli insegnanti in regime
di Dad, una connessione più efficace, trasporti migliori per
raggiungere la scuola. Infine chiedono che gli insegnanti
mettano più attenzione al loro disagio che non alle valutazioni
matematiche.
"Presto coinvolgeremo tutte le scuole superiori per organizzare
con gli studenti e le istituzioni dei momenti di riflessione e
discussione sulle tematiche toccate dall'indagine", annuncia
Giulivi
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