Si chiama Oirz (Origine italiana
residuo zero) il progetto promosso da Molini Fagioli, azienda di
Magione attiva nel campo delle farine di grano tenero, per un
prodotto di filiera agricola certificata interamente umbra,
nell'ottica della sostenibilità ambientale. Nato nel 2020, è
stato presentato durante la Festa del raccolto.
L'evento ha ospitato la tavola rotonda 'Residuo zero e
sostenibilità. La sfida umbra di Molini Faglioli', moderata dal
giornalista Francesco Seminara, cui sono intervenuti tra gli
altri anche Alberto Figna, presidente Molini Fagioli, Roberto
Morroni, assessore alle Politiche agricole della Regione Umbria,
e Giacomo Chiodini, sindaco di Magione.
"L'idea - ha spiegato Figna - è stata di creare un nostro
prodotto speciale. Nostro partner storico, che ci ha affiancato
anche in questo percorso, è la cooperativa Pro Agri di Città
Castello con la quale abbiamo selezionato, tra i suoi soci,
circa 90 agricoltori e 1.200 ettari di terreni collinari umbri,
ideali per la coltivazione del grano necessario per questa nuova
produzione". Tra gli obiettivi del progetto la valorizzazione
del territorio umbro. "I terreni che scegliamo per il progetto
Oirz - ha aggiunto Figna - hanno caratteristiche particolari per
garantire un prodotto a residuo zero, quindi senza pesticidi,
micotossine e metalli pesanti".
Per Morroni quando si parla di sostenibilità e di qualità si
pone l'accento "su due vie maestre". "Che possono costituire lo
scenario - ha detto - verso il quale puntare per un forte
rilancio dell'agricoltura e per costruire l'agricoltura del
domani che sarà sempre più attenta alla qualità dei prodotti,
alla sostenibilità e all'impatto che si determina nel ciclo
produttivo, allargando questo impatto alla sostenibilità
economica, ambientale e sociale".
Dopo la visita a un campo di grano del progetto Oirz,
l'iniziativa si è conclusa con una cena a base di prodotti
realizzati con farina Oirz a cura dello chef Giorgione e
dell'Università dei Sapori di Perugia.
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