"Sui vaccini i dati parlano chiaro
e sono allarmanti. L'Umbria non solo è in difficoltà nelle
vaccinazioni degli under 30 e clamorosamente sotto la media
nazionale (dato paradossale per una regione così piccola) ma
registra un numero altissimo di mancate adesioni da parte più
giovani. Nella fascia 12-29 anni, infatti, la metà degli aventi
diritto al vaccino, circa 68 mila, non ne ha ancora fatto
richiesta": a sostenerlo è il segretario regionale del Pd
Tommaso Bori. "Il vaccino - aggiunge - è l'unico modo efficace e
sicuro per proteggere se stessi e gli altri dal virus e per
garantire la ripresa della vita economica e sociale fino al
ritorno alla normalità. È una sfida che vede tra i protagonisti
proprio i più giovani, a cui va il nostro appello: vacciniamoci.
L'adesione alla campagna vaccinale è fondamentale, non bisogna
averne paura. Vogliamo e dobbiamo ripartire e solo così potremo
farlo".
"È inaccettabile, invece, il comportamento dei leader della
destra Salvini e Meloni - sostiene Bori in una nota -, che
continuano a elemosinare consensi sulla pelle dei cittadini,
accarezzando le insicurezze delle persone, continuando a
strizzare l'occhio ai movimenti no vax, arrivando a piegare
strumentalmente anche le buone ragioni del certificato verde.
Altrettanto inaccettabile è che la destra al governo dell'Umbria
non sia in grado di spendere ogni sua singola risorse ed energia
per una efficace campagna di sensibilizzazione sul tema e,
soprattutto, per garantire ai più giovani l'accesso alla
vaccinazione, costringendoli a pagarsi i tamponi. Da qui il
nostro accorato appello: non cadiamo nelle trappole di chi gioca
a solleticare paure e insicurezze. C'è solo una cosa da fare:
vacciniamoci, vacciniamoci, vacciniamoci".
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