Il corso di laurea in Ingegneria
industriale del Polo universitario di Terni e la Evraz Metals
del magnate russo Roman Abramovich collaboreranno per
un'importante ricerca in campo metallurgico sul vanadio. Il
dipartimento di Ingegneria dell'Università degli Studi di
Perugia ha infatti siglato un accordo con il colosso
dell'acciaio per un progetto che verrà completamente realizzato
nelle strutture di Pentima del corso di laurea ternano.
Il gruppo Evraz - che fa riferimento all'uomo d'affari noto
per essere proprietario del Chelsea - è una delle più importanti
compagnie mondiali nella produzione siderurgica e nell'industria
mineraria. Per la società quello di Terni è il quarto progetto
di ricerca finanziato nel mondo dopo quelli assegnati ad alcuni
tra i più prestigiosi istituti di ricerca in campo metallurgico
e fa seguito a quelli in corso presso la Colorado School of
Mines (Usa), la Rwth Aachen (l'Università Tecnica di Aquisgrana,
riconosciuta come élite della metallurgia fisica tedesca) e lo
Swerea Kimab, istituto leader di ricerca su metalli e corrosione
di Stoccolma (Svezia). Il progetto - spiega una nota
dell'Università - si concentrerà sullo studio degli effetti del
vanadio (di cui Evraz è il massimo produttore mondiale) sui
giunti saldati in acciai alto resistenziali, per incrementare la
resistenza del giunto migliorandone anche la resistenza a
fatica, permettendo una riduzione nella quantità di materiale
utilizzato. Questo implicherà un alleggerimento delle strutture
e una conseguente riduzione dell'impatto ambientale. La
realizzazione sarà resa possibile anche grazie alla messa in
rete di laboratori di eccellenza da parte di vari istituti
italiani di ricerca (universitari e non) coordinati appunto da
Terni.
L'iniziativa scientifica avrà durata di 30 mesi, partirà
operativamente l'1 settembre e vede come sponsor alcuni tra i
principali produttori e trasformatori di acciaio italiani. Tra
questi, Acciai Speciali Terni, il gruppo Marcegaglia,
l'Acciaieria di Cividale del Friuli, l'Istituto italiano di
saldatura.
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