Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Stanco e disilluso, identikit del medico ospedaliero umbro

Stanco e disilluso, identikit del medico ospedaliero umbro

Emerge dal sondaggio Cimo-Fesmed, "servono risorse"

PERUGIA, 10 febbraio 2022, 12:25

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

Stanco, rassegnato e in cerca di una via di fuga dalla sanità pubblica: è l'identikit del medico ospedaliero umbro che emerge dal sondaggio realizzato da Cimo-Fesmed a cui hanno risposto 239 professionisti che lavorano nelle strutture sanitarie della regione.
    Il 77% degli intervistati vorrebbe continuare a svolgere la professione medica, ma soltanto il 26,4% resterebbe nella sanità pubblica. Il 17% preferirebbe lavorare nel privato, il 21,9% andare all'estero, il 15,1% svolgere la libera professione e il 19,6% anticipare il pensionamento. Il 73,2% reputa alto il livello di stress psicofisico causato dall'impegno sul fronte Covid-19; il 66,5% reputa alto il rischio professionale corso negli ultimi due anni e il 49,3% ritiene di aver messo a repentaglio la sicurezza della propria famiglia.
    Il 67% dei medici ha dichiarato di aver ricevuto in questo periodo di pandemia supporto dai colleghi, il 19% da familiari e amici, e solo il 5% da società e istituzioni, "facendo così emergere una chiara percezione di abbandono", sottolineano i vertici di Cimo Umbria. Sul fronte delle ore lavorate durante la settimana, il 24% degli intervistati ha risposto di andare oltre le 48 ore, il 52% di lavorare fino a 48 ore e solo il 24% di lavorare 38 ore.
    "Quale immagine ci restituisce, in Umbria, questo sondaggio? Un medico ospedaliero sicuramente disilluso, perché vede crollare le proprie aspettative professionali, che erano alte ad inizio carriera", spiega Cristina Cenci, vice segretario regionale di Cimo Umbria. Che aggiunge: "Un altro dato interessante è vedere che età hanno i partecipanti, o meglio, da quanto tempo sono assunti nel nostro Sistema sanitario regionale: il 59% di essi è assunto da meno di 15 anni. Quindi - evidenzia Cenci - negli ospedali umbri bastano 15 anni di lavoro per far crollare le aspettative dei medici".
    "Questa ricerca ha semplicemente certificato quella che è la sensazione che si vive nelle corsie degli ospedali. Un senso di profondo disagio dei colleghi, un senso di frustrazione e impotenza di fronte alle crescenti difficoltà che si incontrano, come letti sui corridoi e medici costretti ad assistere anche il doppio dei pazienti che normalmente hanno in carico", dice il segretario regionale di Cimo Umbria, Marco Coccetta. "Quello che emerge da questa indagine - aggiunge - mette bene in evidenza come il Sistema sanitario nazionale, oltre che regionale, sia un malato grave che necessita di cure immediate e cioè di risorse".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza