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Lega, Pd prenda le distanze da atteggiamenti Umbria Pride

Lega, Pd prenda le distanze da atteggiamenti Umbria Pride

Pastorelli, Meloni chiedeva rispetto per la piazza ma ora si scusi

27 giugno 2022, 13:22

Redazione ANSA

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Stefano Pastorelli - RIPRODUZIONE RISERVATA

Stefano Pastorelli - RIPRODUZIONE RISERVATA
Stefano Pastorelli - RIPRODUZIONE RISERVATA

"Il Partito Democratico prenda le distanze dagli atteggiamenti blasfemi contro la Chiesa e contro la religione che si sono verificati nel corso dell'Umbria Pride a Perugia". È quanto sollecita il capogruppo regionale della Lega, Stefano Pastorelli. "Il capogruppo del Pd in Regione Umbria, Simona Meloni - spiega Pastorelli - che fino al giorno prima aveva chiesto rispetto per la piazza, adesso dimostri di essere coerente con sé stessa e chieda scusa per le volgarità a cui abbiamo assistito. Chi chiede rispetto deve imparare a rispettare, invece, come temevamo, il corteo Umbria Pride si è rivelato palcoscenico di insulti gratuiti e oscenità. Lo testimoniano le foto e i video che disegnano l'altra faccia dell'evento, quella che sfugge a certi media, ma non a chi come noi guarda oltre l'apparenza delle cose e delle parole che vengono scritte nei comunicati stampa. Come in quello della Meloni, appunto, dove i concetti di tolleranza, inclusività e pace si scontrano con quanto visto e sentito durante l'evento di Perugia. Bambini costretti a guardare spettacoli indecorosi di gente in pose oscene, insulti gratuiti nei confronti dei rappresentanti delle istituzioni, blasfemie lanciate dal palco contro la religione cristiana e vergognosi attacchi contro i parroci dell'Umbria trattati tutti da pedofili 'con le mani nelle mutande dei bambini'". "È questo - prosegue Pastorelli, in un comunicato della Regione - quello che pensa il Partito Democratico? È questo il progressismo e la democrazia in cui si rispecchia anche il Partito Democratico che tanto ha difeso questa manifestazione? Quello stesso partito che mette gli uni contro gli altri, che grida 'o con noi o contro di noi', che divide, che separa, che individua un nemico verso cui incitare la folla. Con una mano - conclude - si chiede rispetto e comprensione, con l'altra si insulta e si offendono in modo indecente non solo valori fondanti come la famiglia e la fede, ma chi si 'permette' di avere visioni diverse dalle loro. Ci dica la Meloni se questo è rispetto. E chieda scusa".

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