L'Assemblea legislativa ha
approvato all'unanimità (con 17 sì) una risoluzione unitaria sul
"Nodino di Perugia" scaturita da una mozione presentata dal
Partito democratico, poi integrata ed emendata per iniziativa
dei consiglieri regionale della Lega.
L'atto, sottoscritto da tutti i capigruppo, primo firmatario
Tommaso Bori, Pd, definisce "necessario migliorare e ottimizzare
il flusso di traffico della zona di Collestrada, dove si
incrociano la E45 e il raccordo autostradale. Appare strategico
un intervento per aggirare l'intasamento dovuto anche al
traffico interno della città, una variante che garantisca il
collegamento al polo unico ospedaliero e alla direttrice viaria
per Firenze. L'accelerazione progettuale relativa al tratto
della SS75 compreso tra Collestrada e Madonna del Piano (il
'Nodino') ha originato osservazioni da parte delle istituzioni
locali, dei residenti della zona e dei portatori di interesse,
alcune delle quali fortemente critiche rispetto all'efficacia
del progetto. Per questo l'Assemblea legislativa chiede
all'Esecutivo di Palazzo Donini di aggiornare e rivalutare,
d'intesa con Anas e ascoltate anche le istituzioni locali, le
priorità progettuali, per perseguire gli auspicati benefici per
il territorio regionale e locale, il sistema viario regionale,
nel rispetto della sostenibilità ambientale. Nonché di
riorganizzare e implementare il trasporto pubblico locale".
Prima della stesura del documento unitario, Bori ha spiegato
che "già nella scorsa seduta, recependo le iniziative dei Comuni
di Perugia e Torgiano, abbiamo chiesto di affrontare con urgenza
questa problematica. Il Nodino trasforma il progetto iniziale,
non risolve il problema del traffico impattando fortemente
sull'ambiente, danneggiando i luoghi che attraversa. Coloro che
lì ci vivono e lavorano ci hanno detto di non essere mai stati
interpellati dalla Giunta regionale e di essere contrari a
questo progetto. Con l'attuale soluzione non viene affrontato il
vero problema, relativo alla rampa di collegamento che crea una
strozzatura. Le opere ipotizzate nel progetto determinerebbero
inevitabilmente lo stravolgimento di numerose sorgenti e delle
falde acquifere oltre al peggioramento dell'inquinamento
acustico ed atmosferico con inevitabile ricaduta sulla
vegetazione e sui flussi migratori tra l'ansa degli Ornali del
Tevere e il bosco".
Per Paola Fioroni, Lega, "il Nodino deve essere visto come un
primo passo di un'opera più ampia. La mozione proposta è quella
firmata dalla parte politica che nel 2015 in quest'Aula ha
approvato un progetto che prevedeva il Nodino. Solo oggi questi
consiglieri si ricordano della difesa dell'ambiente, dei borghi
e delle sorgenti. Una modifica del progetto è possibile, a patto
di non perdere i finanziamenti nazionali stanziati per
realizzare l'opera. Al momento sono in corso lavori preliminari
che prevedono misurazioni e verifiche sui luoghi. Riteniamo che
si possa rivalutare e aggiornare il progetto. Chiediamo una
sospensione per arrivare ad un documento condiviso".
"Il Partito democratico, al Comune di Perugia, dichiarava che
questa opera era prioritaria e doveva essere realizzato - ha
quindi detto l'assessore Enrico Melasecche -, compresa la
variante alla E45. Quindi oggi Bori, all'epoca consigliere
comunale, dichiara il contrario di quello che sosteneva allora,
facendo riferimento all'insediamento di Ikea e alla necessità di
decongestionare la E45. Non si possono prendere in giro i
perugini e gli umbri. Il progetto del primo stralcio del Nodo ha
il supporto di molte associazioni di categoria. Questa opera è
fondamentale per il paese. E se non verrà portata a termine non
sarà nostra responsabilità. Questo progetto era previsto nel
piano regionale dei trasporti. Anas sa che deve realizzare le
rampe a Ponte San Giovanni e sta procedendo allo studio sui
flussi di traffico, aggiornandoli in maniera dinamica. Se il
centro commerciale si ingrandirà non sarà possibile evitare di
intervenire per decongestionare il traffico".
Per Fabio Paparelli, Pd, "assistiamo di nuovo a delle
acrobazie per attribuire sempre responsabilità alle minoranze".
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