La terza Commissione
dell'Assemblea legislativa, presieduta da Eleonora Pace, ha dato
parere favorevole (con l'eccezione dei consiglieri del Pd
Tommaso Bori e Michele Bettarelli, che non hanno partecipato al
voto) al regolamento predisposto dalla Giunta regionale relativo
a "Requisiti, criteri e modalità per il rilascio
dell'autorizzazione per Centri antiviolenza (Cav) e Case
rifugio".
Accolte - si legge in una nota di Palazzo Cesaroni - le
osservazioni tecniche redatte dagli uffici dell'Assemblea
legislativa e pervenute alla Giunta, che le prenderà in
considerazione al momento della stesura definitiva dell'atto.
Il regolamento cerca di disciplinare tutte le ipotesi e
fattispecie giuridiche. Esso definisce l'ambito di applicazione
e la definizione dei requisiti di Centri antiviolenza e Case
rifugio. Viene stabilita una definizione dei Cav, delle loro
funzioni di garanzia di protezione e di attuazione del progetto
personalizzato volto alla fuoriuscita delle donne dalla
violenza, delle loro articolazioni in residenziali e non
residenziali.
Stabilisce alcuni principi fondamentali come il possesso di
competenze multidisciplinari del personale impiegato, la
chiarezza delle informazioni rese dal personale alle utenti sin
dal primo contatto, il rispetto della sfera di riservatezza
delle donne e l'accessibilità da parte di tutte le donne e i
propri figli senza limitazioni. Il testo stabilisce i requisiti
strutturali e i requisiti organizzativi per i Centri
antiviolenza residenziali (struttura di ospitalità temporanea in
grado di offrire accoglienza e protezione alle donne vittime di
violenza e ai loro figli minori e di salvaguardarne l'incolumità
fisica e psichica) e non residenziali. I Cav dovranno dotarsi di
una Carta dei servizi, contenente tutte le informazioni sui
servizi disponibili che dovrà essere consegnata alla donna, a
cui allegare una scheda di valutazione del servizio offerto,
resa in forma anonima.
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