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Coletto, nuovo ospedale Amelia non messo da parte ma rivisto

Audizione in Terza commissione sulla struttura sanitaria

(ANSA) - PERUGIA, 02 FEB - La Terza commissione dell'Assemblea legislativa dell'Umbria, presieduta da Eleonora Pace, si è riunita questa mattina a palazzo Cesaroni per l'audizione relativa alla situazione dell'ospedale di Amelia e alle tempistiche per la realizzazione del nuovo complesso ospedaliero di Narni-Amelia. L'incontro partecipativo è scaturito dalla richiesta del sindaco di Amelia e dal gruppo consiliare comunale "Amelia domani".
    Laura Pernazza, sindaco di Amelia - riferisce un comunicato della Regione - ha spiegato "le criticità e le preoccupazioni in ambito sanitario dei cittadini. Abbiamo incontrato la presidente Tesei - ha detto - all'indomani della delibera regionale del 5 ottobre che prevedeva la trasformazione del nostro ospedale in struttura di comunità. Avevamo chiesto di organizzare un incontro pubblico per spiegare ai cittadini queste scelte e le relative conseguenze. Ho ottenuto assicurazioni sul fatto che tutti i servizi e tutti i medici presenti non sarebbero stati ridotti. Il 25 novembre abbiamo ribadito questi concetti invitando l'assessore Coletto e la presidente Tesi a tornare ad Amelia per incontrare i cittadini".
    "Non possiamo, nell'attesa della realizzazione del nuovo ospedale - ha osservato Pernazza - perdere servizi sul nostro territorio. Abbiamo ricevuto rassicurazioni sul nuovo ospedale, che per noi resta la priorità assoluta: ci è stato detto che era stata approvata la variante ed il finanziamento Inail. A metà gennaio c'è stata una riunione operativa con i progettisti che a breve dovrebbero presentare il progetto di fattibilità tecnico-economica dell'opera. Una delle nostre forti richieste è di avere un cronoprogramma preciso che superi l'indeterminatezza sul futuro del nuovo ospedale".
    Pompeo Petrarca (gruppo consiliare di minoranza "Amelia domani") ha parlato di "interventi attuati senza coinvolgere i cittadini.
    Il primo problema - ha affermato - è il depotenziamento dell'ospedale di Amelia, che non accetta più ricoveri diretti.
    Esso è stato convertito in ospedale di comunità, con 40 posti letto solo per pazienti post acuti e lungodegenti. Sono stati utilizzati indicatori non veritieri. Nel tempo il personale medico non è stato sostituito e i ricoveri, sospesi durante il Covid, non sono mai ripresi. È stata collocata una automedica a Fornole, con una sede recentemente inaugurata, senza una chiara strategia. Fino al 2019 l'ospedale aveva il reparto di medicina e un punto di primo intervento. Di questo abbiamo bisogno. Ad Amelia fa riferimento un territorio molto vasto. Altro problema sono le modalità non definite della costruzione del nuovo ospedale comprensoriale di Narni-Amelia. L'Inail avrebbe stanziato 84 milioni per l'edilizia sanitaria, in attesa di valutare un progetto appaltabile. Si tratta quindi solo di una candidatura ad un finanziamento. Non è chiaro quando sarà pronto il progetto e quanto peseranno gli aumenti delle materie prime".
    Massimo D'Angelo, direttore regionale della Sanità. ha affermato che "la tutela della salute presuppone la sicurezza del paziente. Il Dm 70 - ha spiegato - definisce l'ospedale di base come quello che insiste in uno specifico comprensorio di 80mila abitanti. Questo per un principio di appropriatezza delle cure. Quello di Amelia può essere oggi solo un ospedale di Comunità. L'accesso esterno a quella struttura diminuirebbe la capacità di garantire cure ai pazienti, che devono essere trasferiti in un Dea di primo livello per avere cure appropriate".
    "Il futuro - ha aggiunto D'Angelo - deve essere l'ospedale di base Narni-Amelia, che darà supporti e risposte per interventi assistenziali h24. Non ci può essere un punto di primo intervento senza tutti i supporti diagnostici, altrimenti si crea una situazione di rischio. I pazienti acuti non possono stare negli ospedali di Comunità, destinati alla stabilizzazione delle loro patologie. Non a caso il Dm 70 parla di rete ospedaliera e di ospedali di Comunità. E stabilisce cosa sia un Pronto soccorso, che deve garantire 20mila interventi all'anno.
    Il Punto di primo intervento è la soluzione più appropriata per Amelia, che manterremo. Così come la dialisi".
    Massimo De Fino, direttore generale dell'Azienda Usl Umbria 2, ha spiegato che "nel nuovo ospedale, grazie all'intervento dell'assessore, ci sarà il pronto soccorso. Il progetto del nuovo ospedale c'è da venti anni ma mancavano i finanziamenti, limitati a 18 milioni. Non si era tenuto conto di un enorme movimento di terra che doveva essere smaltita. Il terreno espropriato risultava inoltre troppo piccolo per realizzare la struttura e risultava necessario espropriarne altri. La Regione ha ora scelto di chiedere ad Inail un finanziamento congruo. C'è stata una variante per far rientrare il progetto nei terreni già disponibili e per prevedere una strada di accesso all'ospedale".
    "Entro il 10 febbraio - ha detto De Fino - dovrebbe essere consegnato il progetto di fattibilità, per avere quello esecutivo da inviare ad Inail entro giugno. La Casa di comunità verrà inaugurata a breve. Saremmo contenti di avere un Pronto soccorso a Narni e uno ad Amelia, anche per fare da filtro a Terni. Purtroppo non ci sono medici da impiegare".
    "Il nuovo ospedale - ha detto l'assessore alla sanità, Luca Coletto - non è stato messo da parte ma rivisto. C'erano aree da liberare superando dei ricorsi. Abbiamo riposizionato l'ospedale per risparmiare fondi ed avvicinarci alla realizzazione. Il finanziamento Inail è sicuro. Unire Narni e Amelia permetterà di avere il bacino di utenza di 80mila abitanti richiesto dalla legge. Così miglioreremo il servizio sanitario dando garanzie alla popolazione. Gli ospedali come questo andranno allineati con le aziende ospedaliere. La piccola chirurgia viene svolta nelle strutture 'front office' mentre l'alta specialità spetta alle strutture adeguate. L'Umbria ha molti medici, che vanno redistribuiti sul territorio. I codici gialli e rossi devono andare direttamente nei Dea di primo e secondo livello, non in altre strutture. Non verranno chiusi laboratori, verrà solo accentrata la gestione amministrativa dei distretti. Non c'è intenzione di agevolare la sanità privata". (ANSA).
   

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