"Quest'oggi c'è stato un ulteriore
incontro in Assessorato con l'Agenzia gestita da Umbria
Mobilità, con l'Avvocatura regionale appena ricostituita, alla
presenza dell'Advisor, non 'indicato dalla Regione per fare una
gara di quattro lotti' come si afferma con molta leggerezza da
parte dei sindacati scioperanti, ma semplicemente individuato
correttamente dall'Agenzia tramite gara regolare". E' quanto
afferma l'assessore regionale ai trasporti Enrico Melasecche.
"Obiettivo - spiega, in un comunicato della Regione - è quello
di approfondire i temi posti sul tavolo dalla richiesta
ufficiale di Fit Cisl, Uil Trasporti, sostenuta anche da Ugl Tpl
ed Orsa, al fine di rendere la clausola sociale operante al
meglio, oltre alla assicurazione che non verrà perso un solo
posto di lavoro. Richieste - sottolinea l'assessore - cui la
Regione intende dare quanto prima risposte corrette e chiare".
"Quanto ai costi - afferma Melasecche - occorre ricordare che
l'inflazione nel 2022 è stata del 7,1% e nel 2023, quella
programmata dal governo è del 4,3% per cui il bilancio regionale
che stiamo predisponendo per il prossimo anno prevede un
incremento obbligatorio dell'11,4% ai contratti che abbiamo con
Busitalia e Trenitalia che porta la cifra complessiva del
trasporto a carico del bilancio regionale a circa 28 milioni,
oltre ai 98 milioni del Fondo nazionale trasporti, salvo
eventuali contributi dallo Stato ad oggi non previsti".
"Sono pertanto inaccoglibili le richieste dei sindacati che
hanno proclamato l'ennesimo sciopero - prosegue - perché
avrebbero come conseguenza di una riduzione dei chilometri di
esercizio con tagli che la Giunta regionale non intende
praticare, con danno per gli utenti ma anche per i licenziamenti
di decine di lavoratori che ne deriverebbero. E' incredibile
fare sciopero per garantire al proprio datore di lavoro maggiori
guadagni che portano diretti ad una riduzione del servizio e
quindi della forza lavoro".
"E' una fase questa molto complessa - conclude l'assessore -
che necessita di una gestione illuminata ma ferma ed una visione
prospettica. L'inflazione che fa schizzare al rialzo i costi per
il bilancio regionale vede la Giunta ben determinata, in piena
unità d'intenti, a non tagliare i servizi né ad aumentare le
imposte. Vogliamo soltanto puntare a recuperare quella
efficienza mancata negli ultimi quindici anni di ammiccamenti
politici, di atti d'obbligo, di confusione gestionale mentre i
debiti affondavano i bilanci e le prospettive del Tpl in
Umbria".
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