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Per Umbria jazz un avvio con tanto pubblico

Per Umbria jazz un avvio con tanto pubblico

A Perugia di nuovo l'atmosfera dei concerti gratuiti in strada

PERUGIA, 11 luglio 2022, 13:57

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Umbria Jazz archivia primo weekend, con soddisfazione prima di tutto dal punto di vista del pubblico. Per l'avvio dell'edizione 2022 si attestano infatti intorno ai 6 mila i paganti tra l'Arena Santa Giuliana soprattutto, e poi per gli altri palchi del teatro Morlacchi e della Sala Podiani alla Galleria nazionale dell'Umbria.
    Molte di più invece le presenze a Perugia, con le strutture alberghiere che hanno fatto registrare il tutto esaurito. E poi l'atmosfera, che dal 1973 contraddistingue il festival, dei concerti gratuiti in piazza sempre molto partecipati, che è tornata quella di una volta.
    Sul solco delle edizioni precovid, Umbria Jazz è quindi iniziato sotto i migliori auspici. Anche a livello musicale. A dare la spinta iniziale le due serate di sabato e domenica, tutte da ballare anche con molti brasiliani e cubani tra il pubblico dell'Arena, che hanno visto protagonista l'anima tropicalista e latina di Umbria jazz con le notti brasiliana e cubana. Quella che è considerata la "Mina brasiliana", Marisa Monte, ha dimostrato di essere la più bella voce della sua generazione nel pur affollato campo della musica popolare brasiliana. E poi l'ottantenne Gilberto Gil che ha diviso il palco con la sua coloratissima famiglia, dai figli ai nipoti.
    Meno partecipata come presenze di pubblico ma non certo meno intensa la serata di domenica con l'energia e il ritmo di Cimafunk e band, la Cuba musicalmente più giovane, anticipati dal momento più intimo offerto da Gonzalo Rubalcaba e la voce di Aymée Nuviola.
    L'avvio dei concerti all'Arena ha visto invece protagonista Joss Stone per l'empatia che ha dimostrato con il pubblico.
    Tanto che sul finale era in platea non curante del suo stato interessante, con la pancia in bella mostra.
    Un posto di eccellenza lo merita Mathis Picard, personaggio rivelazione del primo fine settimana di festival, quello sulla bocca di tutti. Ventiseienne pianista, compositore, produttore e band leader di origini franco-malgasce, newyorkese di adozione, con il suo "stride piano" fa ripensare agli anni d'oro del jazz.
    Dopo il concerto alla Sala Podiani lo si può risentire prossimamente o ai Giardini Carducci o al Chiostro di San Fiorenzo in via della Viola magari pure per qualche jam.
    Per Umbria jazz inizia ora la settimana con un programma ancora molto ricco. All'Arena Santa Giuliana stasera è il turno di Jamie Cullum, sempre un gradito ritorno il suo a Perugia, e il grande blues di Christone "Kingfish" Ingram.
    Poi in arrivo anche le voci di Dee Dee Bridgewater e Tom Jones, il jazz di Herbie Hancock, Diana Krall, l'avanguardia dei The Comet is Coming, il soul degli Incognito, il funk di Cory Wong per concludere domenica 17 luglio con il grande rock di Jeff Beck con l'amico Johnny Depp.
    Al teatro Morlacchi un cartellone praticamente diviso in due, tra jazz americano e italiano. Tra questi ultimi il ritorno di Doctor 3 a 25 anni dalla fondazione, Paolo Fresu e Rita Marcotulli, insieme a Jaques Morelenbaum. E poi Charles Lloyd con Bill Frisell, Christian McBride, Vijay Iyer, Kurt Elling, che ospiterà alcuni membri degli Huntertones, Immanuel Wilkins.
    La Sala Podiani della Galleria Nazionale dell'Umbria sarà ancora spazio ideale per le proposte artistiche di stampo cameristico: jazz acustico, quasi tutto italiano, spesso di ricerca, band di piccole dimensioni, una attenzione per formule non consuete.
    Proseguono poi i concerti gratuiti in Piazza IV Novembre, in Piazza Matteotti e ai Giardini Carducci.
   

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