"Nel momento in cui dovesse
essere richiesto lo stato di emergenza a livello del bacino del
Po, che riceve la nostra acqua, ovviamente le scelte delle
Regioni a valle coinvolgerebbero anche le scelte che dovrebbe
porre a monte la Regione autonoma Valle d'Aosta". Così all'ANSA
l'assessore della Valle d'Aosta al Territorio, Carlo Marzi, a
margine della visita della Commissione Ambiente del Senato su
Sky Way Monte Bianco. "Quindi di conseguenza - ha aggiunto -
stiamo monitorando anche noi l'evolversi dello stato di siccità
e siccome ci troviamo nelle condizioni di essere contributori di
acqua, se le scelte a livello di pianura e di bacino del Po
dovessero essere di uno stato di emergenza, ovviamente
coinvolgerebbero anche la Valle d'Aosta".
In questo senso, ai commissari il tecnico di Arpa Valle
d'Aosta Edoardo Cremonese ha spiegato che "a volte la montagna
viene percepita come se non avesse un impatto reale su ciò che
accade più lontano, mentre in realtà la connessione è estrema.
Lo stiamo vedendo adesso con la crisi idrica: più o meno il 40%
dell'acqua che scorre nel Po arriva dall'arco alpino, non solo
dalla Valle d'Aosta. Quindi quello che accade in montagna ha
ripercussioni enormi, fino a Venezia paradossalmente".
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