Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Truffa pannelli solari, sequestro beni per 310.000 euro

gdf treviso

Truffa pannelli solari, sequestro beni per 310.000 euro

Coppia froda imprenditore spagnolo, indagini Gdf Treviso

TREVISO, 25 febbraio 2021, 08:26

Redazione ANSA

ANSACheck

Smart city pannelli solari - fonte; EC - RIPRODUZIONE RISERVATA

Smart city pannelli solari - fonte; EC - RIPRODUZIONE RISERVATA
Smart city pannelli solari - fonte; EC - RIPRODUZIONE RISERVATA

La Guardia di Finanza di Treviso ha sequestrato beni per 310 mila euro ad una coppia che aveva truffato un imprenditore spagnolo che aveva versato 675 mila euro per 7.500 pannelli solari, senza mai riceverli. La coppia trevigiana, titolare di una ditta operante nel settore delle energie rinnovabili, è stata denunciata per truffa, frode fiscale e riciclaggio.
    I due indagati avevano conosciuto lo spagnolo in una fiera del settore, facendogli credere di essere in grado di fornire, in "pronta consegna", circa 7.500 pannelli solari. Ricevuto il bonifico con il pagamento di 675 mila euro, però, la donna ha iniziato ad accampare scuse per il ritardo nella consegna finché l'acquirente si è reso conto che la consegna non sarebbe mai andata a buon fine e che difficilmente avrebbe recuperato quanto versato; nel frattempo, la ditta italiana dopo aver restituito solamente 166.000 euro aveva fatto perdere ogni traccia di sé, cancellandosi dal registro delle imprese.
    Poiché per la somma incassata, tramite bonifico, era stata emessa regolare fattura, con la conseguenza di dover versare le corrispondenti imposte, la donna ha pensato, per abbattere l'imponibile, di "confezionare" e utilizzare una fattura falsa, intestata a una società svizzera, evadendo così l'Irpef per circa 160.000 euro. Parte del denaro è stato poi versato nel conto corrente del marito con assegni circolari per 150.000 euro, successivamente prelevati in contanti, reinvestiti in certificati di deposito o destinati all'acquisto di un'auto di lusso.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza