(ANSAmed) - MADRID, 6 OTT - Aumentare l'altezza della doppia
barriera di protezione frontaliera di Melilla, per impedire
l'arrivo di migranti, se questi non possono essere
immediatamente espulsi in Marocco. E' quanto chiede il
presidente dell'enclave spagnola nel paese magrebino, Juan José
Imbroda, dopo la sentenza della Corte europea dei diritti umani,
che condanna la Spagna per le 'devoluciones en calientes', le
espulsioni sommarie, dei migranti che riescono a scavalcare la
frontiera.
In dichiarazioni ai media iberici, Imboda ha assicurato che
si aspetto che il governo spagnolo presenti ricorso alla corte
di Strasburgo, perché altrimenti la barriera di protezione, due
alte reti metalliche alte sei metri, sarebbe vulnerabile agli
assalti dei migranti. "Sarà necessario elevarla in altezza per
prevenire la pressione migratoria", ha detto il presidente della
città autonoma, esponente del Partido Popular, che teme che la
sentenza dell'alta corte dei diritti umani possa richiamare
"migliaia di subsahariani che aspettano un'opportunità per
entrare a Melilla e a Ceuta", l'altra città autonoma spagnola in
Marocco.
Imboda ha difeso il lavoro degli agenti della guardia civile
impegnati nei controlli frontalieri: "Si stanno spaccando la
faccia per difendere la frontiera di Spagna e d'Europa", ha
detto, e per frenare i flussi di clandestini che arrivano a
Melilla dal Nord Africa. E ha sostenuto che dove la Corte
europea dei diritti umani dovrebbe intervenire è "contro le
mafie dell'immigrazione", perché i migranti subsahariani "non
arrivano alla frontiera in maniera spontanea", ma lo fanno dopo
aver subito "vessazioni, violenze, aggressioni e dopo aver
pagato" i trafficanti di esseri umani.
La corte di Strasburgo ha condannato il governo spagnolo a
indennizzare 5.000 euro a due migranti subsahariani, N.D del
Mali, e N.T della Costa d'Avorio, che sono riusciti a scavalcare
la doppia barriera di protezione di Melilla, per poi essere
immediatamente espulsi in Marocco, senza essere stati
preventivamente identificati e senza aver ricevuto assistenza
legale. La sentenza conclude che la Spagna ha violato il diritto
a un ricorso effettivo che "suppone un'espulsione di carattere
collettivo", contraria all'Accordo europeo di Diritti Umani.
(ANSAmed)
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