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Melilla vuole riforma per rimpatriare i migranti minori

Il presidente Imbroda, non è problema protezione ma immigrazione

26 gennaio 2018, 14:31

Redazione ANSA

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© ANSA/EPA

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(di Paola Del Vecchio) (ANSAmed) - MADRID, 26 GEN - Il governo di Melilla reclama una riforma della legge sugli stranieri, per far fronte "all'alluvione" di minori migranti non accompagnati e per ritenerli nei centri di accoglienza. Per il presidente della città autonoma in Marocco, José Imbroda, del Partido Popular, non si tratta infatti di "bambini diseredati o indifesi", ma "di adolescenti di 17 anni che vengono per ottenere la documentazione", concessa loro al compimento della maggiore età.

Secondo Imbroda, citato dai media iberici, il fenomeno va affrontato "non in termini di protezione dei minori, ma come problema di immigrazione". L'emergenza nell'enclave spagnola si è aggravata negli ultimi mesi, con arrivi in massa di minori non accompagnati, soprattutto di origini marocchine: 260 nel solo mese di settembre, che hanno portato a 700 i giovani migranti censiti nei centri di accoglienza di Melilla, oltre a un centinaio che vivono in strada e si oppongono alla tutela da parte dall'amministrazione. Strutture gestite dall'assessorato ai Servizi sociali, come il centro 'La Purisima', che con 400 minori ospita il doppio di quelli previsti dalla sua capacità, registrano in continuazione fughe di adolescenti, in attesa di ottenere il permesso di soggiorno temporaneo. Al punto che la polizia nazionale, la guardia civile e la polizia urbana hanno avviato martedì scorso un dispositivo di sicurezza congiunto, che andrà avanti con scadenza quotidiana, per rintracciare a partire dalle dieci di sera i minori stranieri non accompagnati che vagabondano per le strade o sulle scogliere, per identificarli e riportarli nei centri di protezione della città autonoma. Mercoledì il Pp di Melilla ha annunciato che l'amministrazione promuoverà una proposta di riforma del Regolamento della Legge degli Stranieri e di quella di Protezione giuridica del Minore, per "adattarle alle singolarità di Melilla". Da parte sua, il 'governatore' Imbroda ha insistito sulla necessità di rivedere le normative per abolire il permesso di residenza "ai minori che arrivano a Melilla con 17 anni e il solo obiettivo di ottenere la documentazione". "Non sono in stato di abbandono, non provengono da famiglie che non possono mantenerli o che li maltrattano", ha insistito l'esponente dei Popolari. Senza permesso di residenza, secondo il presidente della città autonoma, i minori potrebbero essere rimpatriati in Marocco, diminuendo in questo modo la pressione migratoria sull'enclave spagnola. Imbroda ha indicato in 40 giorni il tempo necessario per analizzare nelle commissioni consiliari il progetto di legge da sottoporre al governo centrale per una riforma "da approvare nell'attuale legislatura". Ed ha annunciato allo stesso tempo l'avvio di altre misure, come l'individuazione di immobili per creare nuovi centri di accoglienza o la formazione di gruppi di educatori di strada, "per convincere" gli adolescenti migranti a pernottare nelle strutture minorili.

(ANSAmed)

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