Stando a un ampio rapporto pubblicato dal Consiglio per i diritti umani dell'Onu, ogni giorno per 10 anni si sono contati 83 morti tra i civili, di cui nove donne e 18 bambini. "Le cifre relative alle vittime dei conflitti riportate nel rapporto non sono semplicemente una serie di numeri astratti, ma rappresentano singoli esseri umani", ha dichiarato Michelle Bachelet, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani. "L'uccisione di ciascuno di questi 306.887 civili ha avuto un impatto profondo sulle famiglie e le comunità a cui appartenevano".
Bachelet ha dichiarato che la morte di 306.887 civili rappresenta "uno sconcertante 1,5% della popolazione totale" e la cifra suscita serie preoccupazioni per "il mancato rispetto delle norme di diritto internazionale umanitario sulla protezione dei civili delle parti in conflitto". "Questa analisi darà anche un senso più chiaro della gravità e della portata di questa guerra", ha detto Bachelet, "voglio essere chiara: queste sono le persone uccise come risultato diretto delle operazioni di guerra. E non include i molti, molti altri civili che sono morti a causa della perdita dell'accesso alle cure sanitarie, al cibo, all'acqua potabile e ad altri diritti umani essenziali, che devono ancora essere valutati".
Il rapporto cita 143.350 morti di civili che sono state documentate individualmente da varie fonti con informazioni dettagliate che includevano i nomi completi, le date e il luogo del decesso, non include invece le persone uccise in guerra le cui famiglie non hanno avvisato le autorità, né le morti di soldati e combattenti, ma si ritiene che il loro numero sia di decine di migliaia. (ANSAmed).
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