I piccoli gommoni che trasportano le persone che cercano salvezza arrivano di solito sulle coste più remote e montuose di Samos. Terrorizzate di essere catturate dalle autorità e respinte forzatamente, molte di loro non appena toccano terra corrono a nascondersi. "Alcune persone hanno talmente tanta paura che non riescono nemmeno a parlare o a camminare", dice Nicholas Papachrysostomou, capomissione di Msf in Grecia. La paura di essere trovati dalle autorità spinge alcune persone a rimanere nascoste nella boscaglia per diversi giorni, senza cibo né acqua.
Tra i nuovi arrivi ci sono molte donne e bambini. Una donna ha partorito all'aperto, senza assistenza medica e dopo aver trascorso più di due giorni nascosta sull'isola, mentre un'altra era in travaglio quando il team di Msf l'ha raggiunta. La maggior parte delle persone che arrivano a Samos raccontano di essere state intercettate dalle autorità di sicurezza pubblica e di frontiera durante i loro precedenti viaggi, sia a terra sia in mare, e di essere state forzatamente respinte in acque turche - fino a 9 volte di fila. Le persone curate da Msf raccontano di aver subito o assistito a violenze fisiche e a trattamenti disumani e degradanti, percosse, perquisizioni, controlli forzati dei genitali, furto di beni personali e di essere state lasciate alla deriva in mezzo al mare a bordo di gommoni senza motore. (ANSAmed).
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