(ANSAmed) - ROMA, 16 AGO - Il movimento che avrebbe promosso
il tentato colpo di stato del 15 luglio scorso in Turchia, e che
farebbe capo all'imam Fethullah Gulen, da molti anni rifugiato
negli Stati Uniti, "si presenta come gruppo religioso e i suoi
membri credono che il loro leader sia un 'messia'", ma "non sono
in realtà veri musulmani: quello che fanno è utilizzare termini
islamici ma dando un significato tutto loro, dando
un'interpretazione eretica al pari del Daesh, o Isis: si è
creato tramite loro un culto eretico". Lo afferma, in un
colloquio con l'ANSA, l'ambasciatore turco presso la Santa Sede,
Mehmet Pacaci, che ha vissuto da vicino il tentato golpe
trovandosi quella notte ad Ankara. Gli "adepti" di Gulen
"credono che il loro leader possa avere una comunicazione con
Allah tramite i suoi sogni e abbia un modo di comunicare anche
con il Profeta: sono convinti che gli ordini che ricevono da lui
arrivino direttamente da Allah". Pacaci spiega poi nel dettaglio
come i fedeli di Gulen abbiano cercato negli ultimi 40 anni di
entrare nei gangli dello Stato per prenderne il controllo, fino
al tentato golpe. (ANSAmed).
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