Si è chiuso così l'incontro dei ministri del settore dei 42 Paesi dell'Unione per il Mediterraneo (UpM) che si è svolto a Lisbona, in Portogallo nella terza edizione della "Conferenza ministeriale sull'energia" dell'area. Al centro della discussione la cooperazione tra i Paesi nella sicurezza energetica e la transizione con il taglio alle emissioni.
Con una popolazione di oltre 500 milioni di persone, in crescita, si stima che la domanda di energia crescerà di oltre il 50% entro il 2040 e i ministri hanno adottato una nuova dichiarazione che sarà tradotta in piani di azione concreti che saranno sviluppati insieme agli stakeholder rilevanti dell'area mediterranea. La riunione è stata presieduta da Hala Zawati, ministra dell'Energia e delle Risorse minerali di Giordania, e Kadri Simson, commissaria europea per l'Energia, alla presenza di Nasser Kamel, segretario generale dell'UpM. A ospitare c'era João Pedro Matos Fernandes, ministro dell'Energia e del clima del Portogallo.
"Siamo in un momento culminante - ha detto Kadri Simson - nella nostra lotta alla crisi climatica. Senza un cambiamento politico, la regione Mediterranea sarà 2,2 gradi più calda nel 2040 rispetto a oggi. Per limitare il riscaldamento globale dobbiamo diventare urgentemente più efficienti dal punto di vista energetico, allargando l'uso di energia pulita in tutti i settori, dai trasporti, all'industria al riscaldamento e raffreddamento degli ambienti. La dichiarazione adottata oggi manda un forte segnale e mostra la volontà della regione a lavorare insieme per una transizione verso l'energia pulita". Un comune impegno sottolineato anche dal ministro Zawati: "La dichiarazione dell'UpM - spiega - sarà catalizzatrice di una cooperazione rafforzata di noi Paesi membri e ci aiuterà a realizzare la nostra visione collettiva sull'espansione delle rinnovabili e sull'efficienza energetica. Rafforza anche la cooperazione sullo scambio di energia elettrica e la stabilità della fornitura di gas naturale attraverso il nord e il sud del bacino del Mediterraneo. Siamo fiduciosi che questa dichiarazione ci aiuterà in una equa e sostenibile rinascita dopo la pandemia".
Le priorità incluse nella dichiarazione includono: la graduale integrazione dei sistemi energetici e dei mercati, assicurando anche la sicurezza sulla domanda e la fornitura dell'energia; il rinforzo delle interconnessioni elettriche e delle reti smart; un ambizioso programma di efficienza energetica; il bisogno di assumere azioni per attrarre investimenti privati in rinnovabili; il ruolo della ricerca e sviluppo, innovazione e digitalizzazione nell'accompagnare l'area verso una transizione inclusiva e a basse emissioni che sia efficiente per l'economia.
"L'UpM - commenta Nasser Kamel - è altamente attenta alle sfide energetiche del Mediterraneo e al bisogno sempre maggiore di migliorare la cooperazione e la collaborazione tra i Paesi.
Oggi gli Stati dell'UpM hanno riaffermato il loro comune obiettivo e il condiviso impegno verso un futuro di transizione sostenibile attraverso economie e società circolari, a basse emissioni, inclusive, efficienti e resilienti".(ANSAmed).
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