Oggi si presenta indebolito, in un paese provato dalla pandemia, che perde il 7% del pil ed è costretto, fin dalle prime avvisaglie di Covid-19, a seguire misure eccezionali di coprifuoco e chiusure. Il turismo, settore che vale l'8% del Prodotto interno lordo, è in ginocchio, ridotto a un terzo dell'attività abituale e il tasso di povertà è passato dal'1.7 all'11.7% secondo l'istituto marocchino delle statistiche. In questa già delicata situazione, i Pjd si presenta in ordine sparso, guidato dall'ex primo ministro El Otmani che non conta più sull'appoggio di numerosi dei suoi ministri, molti dei quali in posti chiave. Il Marocco, 36 milioni di abitanti, è governato di fatto da re Mohammed VI che decide sulle questioni strategiche, quali energia e industria, a prescindere dal risultato elettorale. Il partito liberale di centro destra, Rni, è dato per favorito, anche se per governare dovrà cercare l'accordo con il Pam, partito dell'Autenticità e della Modernità.
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