TUNISI - "Siamo uno Stato sovrano, siamo consapevoli degli equilibri internazionali e conosciamo accordi e convenzioni internazionali meglio di loro". Lo ha detto il presidente tunisino Kaïs Saïed al ministro degli Esteri, Othman Jerandi, dopo le preoccupazioni espresse recentemente dagli ambasciatori del G7 in Tunisia, nonché dal rappresentante dell'Ufficio dell'Alto Commissario Onu per i diritti umani, a seguito della decisione di Saied di sciogliere il Consiglio superiore della magistratura.
"Ci impegniamo a rispettare i principi di libertà, democrazia e giustizia. Allora perché questa preoccupazione? La Tunisia non è né una fattoria né un prato. Sono pienamente consapevoli degli sconfinamenti e degli omicidi che hanno avuto luogo, ma nessuno di loro sembra essere interessato a questo", si legge in una nota della stessa presidenza.
Saïed ha poi spiegato che gli eccessi commessi dai membri del Csm sono gravi. "Non siamo un popolo selvaggio e sappiamo perfettamente cosa vogliamo. Non accettiamo di interpretare il ruolo dello studente con loro a fare da insegnanti. La Tunisia ha le sue specificità. La Tunisia non è una fattoria e quindi all'estero dovrebbero prestare attenzione alle loro posizioni e reazioni".
"Non siamo selvaggi. La nostra gente sa cosa vuole. Non abbiamo grandi risorse, ma abbiamo idee". "Parliamo con tutti, siamo uno stato sovrano che rispetta la legge e aspiriamo non a quello che definiscono Stato di diritto, ma a una società di diritto", ha affermato il Presidente.
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