La Tunisia invita "i governi, le organizzazioni, la società civile e i media ad adottare un approccio partecipativo basato sui diritti umani per promuovere la libertà di stampa e garantire il diritto del giornalista di accedere alle informazioni, rispettando il diritto alla privacy e proteggendo i dati personali delle persone, e ciò nel rispetto delle specificità e dell'etica giornalistica basata sulla trasmissione di informazioni corrette e affidabili", si legge nella nota. "La Tunisia afferma che proseguirà la sua missione, attraverso il suo ruolo di primo piano all'interno del Consiglio per i diritti umani (Onu), presentando la bozza di risoluzione sulla sicurezza dei giornalisti, la bozza di risoluzione sulla tutela della libertà di espressione su Internet, l'istituzione di un contesto legislativo appropriato per rafforzare la libertà di stampa, proteggere i giornalisti e stabilire meccanismi che garantiscano il diritto di espressione e sostengano la libertà di stampa all'interno di una scena mediatica pluralista, libera e responsabile", scrive ancora il ministero.
Per Rsf le ragioni del peggioramento della Tunisia nelle classifiche mondiali è dovuto alle misure eccezionali annunciate dal presidente Saïed il 25 luglio 2021, considerando che la normativa che regola il settore "rimane incompleta e prevede solo una minima tutela per giornalisti e media. La classifica mondiale della libertà di stampa stilata da Rsf si basa su indicatori quali il contesto politico, il quadro legislativo, il contesto economico, socio-culturale e della sicurezza.
(ANSAmed).
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